Svolta nelle indagini per quanto riguarda l’aggressione di una studentessa di Torino, avvenuta fra il 29 e il 30 ottobre.
La polizia ha fermato un minorenne, indagato per aver stuprato la ragazza nella residenza torinese “Paolo Borsellino”.
Aggressione a Torino
Fra sabato 29 ottobre e domenica 30 è avvenuta un’aggressione verso una studentessa universitaria di 23 anni che si trovava nella residenza “Paolo Borsellino”.
Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, la giovane avrebbe sentito bussare alla porta e credendo che fosse qualche studente, ha aperto ma si è trovata di fronte uno sconosciuto che l’ha prima aggredita e poi ha abusato di lei.
In realtà il ragazzo aveva provato a bussare a diversi alloggi universitari del campus, per poi entrare nel primo in cui gli è stata aperta la porta. La vittima è stata brutalmente picchiata in testa e poi abusata.
Mentre i soccorsi giungevano per soccorrere la 23enne, trasportata prima all’ospedale Sant’Anna per accertamenti sulla violenza sessuale e poi alle Molinette per curare le ferite in testa, l’uomo ha fatto perdere le sue tracce.
Subito è iniziata la caccia all’uomo che poco dopo la mezzanotte si è macchiato di questo crimine terribile ai danni della giovane messinese che per motivi di studio si trovava a Torino.
La giovane non è riuscita a difendersi dallo sconosciuto che l’ha aggredita per motivi ancora non chiari, tuttavia anche se molto scossa ha avuto la forza di raccontare agli inquirenti la sua versione dei fatti per aiutare nella cattura e oggi finalmente ci sono degli aggiornamenti.
Fermato un sospettato
La polizia torinese si è messa subito a lavoro partendo dalla testimonianza della ragazza e dall’acquisizione dei filmati delle telecamere di sorveglianza, in modo da identificare il responsabile che dopo il gesto si è dileguato nella notte del 29 ottobre.
La squadra mobile di Torino è riuscita a individuare un ragazzo sospettato dell’aggressione, si tratta di un minorenne italiano ma di origini africane, indiziato ora di violenza sessuale.
Il presunto colpevole è stato fermato oggi pomeriggio dopo un lungo lavoro conclusosi nella notte scorsa, quando gli agenti lo hanno identificato perché avevano in mano il suo identikit, ricostruito grazie all’analisi dei fotogrammi degli impianti di sorveglianza del campus universitario, che ha un solo ingresso ma 4 grandi edifici fra cui il giovane cercava la sua vittima.
I dettagli dell’operazione verranno approfonditi questa mattina in occasione della conferenza stampa che si terrà in Questura intorno alle ore 12.
Per ora il ragazzo è sottoposto a interrogatorio e sulla sua sorte deciderà il Tribunale per i Minorenni di Torino.