Boom di visitatori e record di acquisti al Salone Internazionale del Libro di Torino. Dal 19 al 23 maggio 2022 una partecipazione di circa 168.732 persone.
Il direttore del Salone del Libro di Torino, Nicola Lagioia, fa sapere che quest’edizione è stata la più visitata di tutti i tempi, ma che il numero dei visitatori continuerà a salire.
Non si tratta di una fiammata, ma di una crescita strutturale che va avanti da diversi anni.
Boom anche per quanto riguarda le vendite, gli editori non hanno mai venduto così tanti libri come in questi cinque giorni di fiera.
L’edizione 2022 del Salone Internazionale del Libro tenutasi come sempre al Lingotto Fiere di Torino chiude con un’affluenza di 168.732 visitatori.
Il Salone di Torino è un evento mondiale unico nel suo genere, è considerato molto di più di una semplice fiera editoriale, è l’apice degli incontri di una comunità di lettori che si ritrova anche durante il resto dell’anno.
Queste le parole del direttore Lagioia alla conferenza di chiusura del Salone:
“Il Salone è unico a livello mondiale qualcosa di più di una fiera editoriale. Il segreto del Salone è che non ha pubblico, ma ha una vera e propria comunità di lettori, che si ritrovano anche nel resto dell’anno.”
Nei cinque giorni di fiera si sono tenuti circa duemila eventi, di cui duecento andati sold out; c’è stata un’affluenza ai padiglioni della manifestazione e agli eventi presentati di circa 17’200 studenti e 2’500 giornalisti accreditati.
L’atmosfera che si è venuta a creare durante questi cinque giorni è indescrivibile: c’era un clima di festa, di amicizia e tutti erano rilassati e tranquilli.
Durante la conferenza stampa di chiusura sono state svelate le date dell’edizione del 2023, la fiera si terrà dal 18 al 22 maggio 2023.
Secondo un sondaggio fatto da Confesercenti (associazione che rappresenta le imprese italiane del commercio, del turismo e dei servizi, dell’artigianato e della piccola industria), le piccole librerie stanno recuperando un inizio anno difficile per via dell’incertezza dovuta alla pandemia, non ancora terminata; per l’esplosione del conflitto russo-ucraino e quindi l’aumento dei prezzi energetici.
Tutti questi fattori hanno diminuito le vendite nei primi quattro mesi dell’anno 2022: il 41% dei librai ha subito un calo delle vendite tra gennaio e aprile di quest’anno, mentre solo il 18% ha visto un miglioramento.
Possiamo però confermare che, nonostante la prima parte dell’anno non sia stata delle migliori in termini di ripresa delle piccole librerie, due librai su tre, e cioè il 64%, contano di chiudere il 2022 con vendite stabili o con addirittura un aumento delle stesse rispetto allo scorso anno.
Dall’altra parte il 31% dei librai prevede di finire l’anno con variazioni negative delle vendite.
La maggior parte delle librerie ha ricominciato o prevedere di ricominciare al più presto con gli eventi in presenza.
Il 23% ha già ricominciato ad organizzare incontri con gli autori, mentre il 34% prevede di ricominciare a breve.
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