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Un nuovo caso di malasanità arriva dalla provincia di Torino: Paola Moise, 46enne di Rivalta di Torino, si è sottoposta a un intervento chirurgico nel reparto di ortopedia dell’ospedale di Rivoli per risolvere un problema piuttosto banale, il tunnel carpale, ma dopo due mesi di dolori insopportabili e atroci sofferenze, ha dovuto subire l’amputazione del braccio presso il Cto di Torino.
Una storia sconvolgente: un intervento di routine si è trasformato per la paziente in un autentico incubo che l’ha portata a perdere del tutto inaspettatamente un arto.
‘La rabbia cresce ogni giorno che passa. Avrebbe dovuto essere un intervento da due ore ed ero stata dimessa lo stesso giorno. Ma da allora ho avuto dolori terribili e mi venne anche la febbre. Dopo una settimana mi si gonfiarono tutte le dita della mano. Mi prescrissero solo antidolorifici, ma non antibiotici. Quel medico lavora da 40 anni, mi sono fidata di lui. I medici possono sbagliare, ma qui c’è stata una grossa superficialità: non è stato fatto nulla e non sono stata considerata’, ha raccontato Paola Moise, madre di due figlie di cui una disabile a causa di una malattia genetica.
La donna era stata colpita da una fascite necrotizzante, condizione che necessita di un intervento chirurgico immediato per la rimozione della parte necrotizzata. ‘Se fossero intervenuti subito, oggi non sarei in questa situazione’. Poi l’ennesima visita al Cto, dove i sanitari comprendono immediatamente la gravità della situazione: ‘Qui i medici, oltre a salvarmi la vita, hanno fatto l’impossibile per salvare il braccio ma purtroppo era troppo tardi. L’amputazione è stata l’unica strada’.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/salute/2015/02/13/malasanita-in-italia-un-tema-da-risolvere-i-casi-piu-sconvolgenti/53423/” testo=”Malasanità in Italia, un tema da risolvere: i casi più sconvolgenti”]
In seguito all’accaduto, è stata aperta un’indagine condotta dal pm pm Ciro Santoriello; un medico della struttura ospedaliera rivolese è indagato per lesioni colpose gravissime. La donna è assistita dall’avvocato Arianna Corcelli.
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