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Ambiente

Individuato il terribile predatore dei mari: si è presentato agli occhi degli scienziati

Il terribile predatore dei mari torna a mostrarsi. Ecco che cosa hanno visto gli scienziati: la scena da brividi lascia senza parole.

Predatore dei mari, ecco cosa è spuntato fuori – Nanopress.it

Dopo anni, gli occhi degli scienziati si ritrovano ad osservare qualcosa di incredibile: torna il terribile predatore dei mari. Ecco come e dove si è presentato.

Mare e animali terrificanti: la scoperta che nessuno si aspettava

Il mare da sempre è terra di tesori e mistero. Tantissime le ricerche che si conducono ogni giorno sui fondali marini ma non solo, per riportare a galla tesori preistorici o per studiare specie rare o in via di estinzione.

Esplorazioni marine – Nanopress.it

Tante volte leggiamo notizie provenienti da ogni parte del mondo che ci informano di rare specie trovate nelle acque o sulle sabbie. Addirittura, talvolta, di animali con antenati preistorici che sono mutati in specie rare e in via di estinzione.

Oggi vogliamo parlarvi di qualcosa di incredibile che ha lasciato anche la ricerca di sasso. Ciò che è accaduto di recente ha sbalordito tutti, persino gli scienziati i quali si sono ritrovati ad assistere ad una scena davvero da brividi: torna il terribile predatore dei mari. Ecco chi è comparso e dove.

Identificato il terribile predatore dei mari: ecco cosa dice la scienza

Restano a bocca aperta gli studiosi e gli scienziati che si sono ritrovati di recente ad assistere ad una scena da brividi: è comparso il terribile predatore dei mari. Non stiamo parlando di squali o balene né tanto meno di un coccodrillo bensì di una specie rara che molto si avvicina a quest’ultimo rettile.

L’animale in questione è una creatura presente nelle acque da sempre ma che dà un po’ però aveva fatto perdere le sue tracce. La terra, per milioni di anni, ha visto mutare, adattarsi ed evolversi specie diverse non soltanto terrestri ma anche acquatiche.

Il nuovo rettile che sta attirando l’attenzione degli scienziati è stati identificato nel Dorset, sulla Jurassic Coast in Inghilterra. Ciò che gli scienziati hanno ritrovato sono dei resti: nulla di simile era apparso prima d’ora. I fossili trovati da cacciatori hanno mostrato qualcosa di particolare.

Innanzitutto cerchiamo di capire perché proprio in questa zona dell’Inghilterra è avvenuto il ritrovamento e soprattutto che cosa questi resti fanno presumere. La Jurassic Coast si trova nel Dorset, nel Regno Unito ed è patrimonio UNESCO.

Lunga 153 km, è il luogo perfetto per condurre ricerche, quelle tanto amate dagli archeologi perché proprio in questi posti è possibile individuare fossili risalenti addirittura all’era del Cretacico e del Giurassico.

Annualmente si organizzano missioni e scavi nel Dorset: per esempio, proprio in questa zona, è stato rinvenuto un fossile di ittiosauro, vale a dire un drago marino vissuto all’incirca 180 milioni di anni fa.

Fossile di drago marino – Nanopress.it

La recente scoperta dell’anfibio di cui invece oggi vogliamo parlarvi è merito di Lizzie Hingley e Paul Turner, due archeologi che hanno condotto ricerche nell’area del Golden Cap. Ed è proprio qui che hanno ritrovato un fossile insolito lungo 2 metri o poco più.

Esso sembrava inizialmente lo scheletro di un coccodrillo. In realtà però, le differenze rispetto a questo ultimo rettile apparivano piuttosto evidenti tanto da portare gli archeologi a pensare che fosse una specie rara ma soprattutto preistorica.

La storia che rivive nel presente: cosa rappresenta questa straordinaria scoperta

Le differenze essenziali riguardano soprattutto il muso. Quello che dell’anfibio ritrovato è lungo e appuntito come il cranio che si presenta invece particolarmente robusto nonostante i secoli trascorsi.

La mascella poi fa pensare che fosse particolarmente grande proprio per svolgere il ruolo di predatore. Particolare anche la struttura ossea, non solo quella della colonna vertebrale ma anche la coda che doveva sicuramente essere molto flessibile.

Fossile del terribile predatore dei mari – Nanopress.it

Questo fossile oggi ha un nome: si tratta del Turnersuchus hingleyae in onore proprio dei due archeologi che lo hanno ritrovato. Ora il curioso predatore sarà studiato dal Charmouth Heritage Coast Center che ha chiamato a raccolta ricercatori e archeologi provenienti da ogni parte del Regno Unito e non solo.

Alcuni lo hanno definito un coccodrillo speciale o meglio un rettile primitivo appartenente alla specie di crocodilomorfo con delle caratteristiche però atipiche. Sembra infatti che questo fossile appartenesse ad un rettile ibrido che poteva vivere tranquillamente sia in terra che in acqua cibandosi di animali terrestri e di quelli marini.

Carmela Del Prete

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