Houda Emma Kharat, la bambina rapita dal padre siriano cinque anni fa, sta per tornare in Italia dalla mamma. La piccola, di quasi sette anni, fu portata via dal papà quando aveva poco più di un anno. Mohamed Kharat, arrestato a novembre dall’Interpol, l’aveva portata con sé prima ad Aleppo, in Siria, poi in Turchia. La madre, Alice Rossini, da allora non l’ha più vista.
A dare ampio risalto alla storia è stato il programma di Italia 1 Le iene, i cui inviati non si sono limitati a intervistare la mamma, recandosi dal padre prima in Siria, poi in Turchia, per convincerlo a riportare in Italia la bambina.
La nota della Farnesina
La notizia del ritorno di Houda Emmain Italia è stata confermata dalla Farnesina in una nota: «Con un volo partito da Istanbul, in arrivo in Italia nel tardo pomeriggio di oggi all’aeroporto di Malpensa a Milano, sta rientrando, per ricongiungersi alla madre Alice Rossini. In tutti questi anni il ministero degli Affari Esteri e il ministero dell’Interno – ha affermato il ministro degli Esteri Angelino Alfano – in stretto contatto con l’Autorità Centrale Italiana presso il Dipartimento della Giustizia Minorile del Ministero della Giustizia, hanno lavorato, senza sosta ma silenziosamente, per giungere al risultato di oggi, che sarà confermato dall’esame del DNA, da effettuare in Italia, a conclusione dell’iter della procedura di riconoscimento. Tutto questo è stato possibile grazie alla eccellente collaborazione con la Turchia: le autorità turche, infatti, consapevoli della valenza umanitaria della vicenda, hanno facilitato l’arrivo dalla Siria e il transito in Turchia della piccola Houda Emma. Questa sera, intanto Houda Emma verrà riabbracciata dalla sua mamma. Grazie, dunque, di cuore alle autorità turche e a tutte le strutture dello Stato Italiano, che hanno reso possibile questo abbraccio».
Il rapimento e l’arresto del padre
Houda Emma Kharat fu rapita nel dicembre 2011. Era una domenica e il padre, con la scusa di portarla alle giostre, la rapì portandosela all’estero. «Noi eravamo già separati da circa sei mesi. Emma, che a quel tempo aveva un anno e nove mesi, non stava molto bene, aveva il raffreddore, ma andò lo stesso con il padre. Da allora non l’ho più vista né sentita»,aveva raccontato qualche mese fa al Corriere Alice Rossini.
Per lei fu l’inizio di un incubo. Prima mesi, poi anni ad aspettare invano la figlia, senza sapere realmente dove fosse e in quali condizioni si trovasse. Mohamed Kharat, infatti, ogni tanto le inviava messaggi provocatori, come «siamo in Siria, non ci vedrai mai più». Una volta era arrivato a dire alla ex moglie che la bimba era morta, ma la donna non ci aveva mai creduto. Il rapitore, condannato dal Tribunale di Monza a dieci anni per rapimento e sottrazione di minore, è entrato nel mirino della Interpol che lo ha arrestato in Turchia a novembre 2016, come ha testimoniato un recente servizio della Iena Marco Maisano. Il 10 marzo il rientro in Italia della piccola e la fine di un incubo durato troppo a lungo.
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