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Anche quest’anno sui teleschermi italiani è tornato uno dei programmi più longevi della tv nostrana: C’è posta per te, in onda il sabato in prime time. Un’avventura iniziata nel 2000 con lo scopo primario di rendere possibile l’incontro ed il confronto tra persone che, per diversi motivi, nel corso degli anni, hanno interrotto i reciproci rapporti. Moltissimi sono dunque i casi in cui viene richiesto l’aiuto del programma per recuperare una relazione guastata a causa di litigi e incomprensioni, ma c’è anche chi vuole ritrovare una vecchia fiamma, chi desidera ringraziare pubblicamente un familiare e, ancora, chi riceve da un proprio caro un’inaspettata sorpresa: poter incontrare il proprio beniamino.
Sono molteplici e variegate le storie raccontate, tutte indagano nel privato più intimo dei protagonisti: nel vissuto, negli affetti, nei sentimenti. Ecco allora che la tv si fa detective non solo nel senso più letterale del termine, mettendosi alla ricerca delle persone di cui sono stati persi i contatti, ma anche andando a scandagliare le ragioni profonde che sono all’origine di un allontanamento o della rottura di un rapporto. Lo fa attraverso le parole della conduttrice, Maria De Filippi, che con discrezione e grande lucidità porta i protagonisti delle storie a riflettere sui propri comportamenti e sentimenti, cercando di favorire la riconciliazione. Ma la tv si fa anche testimone: le parole e le promesse pronunciate “davanti a tutti” sembrano acquisire una maggior solennità proprio perché rendono il pubblico (in studio e a casa) testimone oculare dell’impegno assunto. I confini tra pubblico e privato, come ormai ci insegna gran parte della tv contemporanea, si sfumano: il piccolo schermo diventa luogo e, in qualche modo, garante della risoluzione di questioni delicate e personali.
Così, da ben 16 anni, C’è posta per te è capace di suscitare l’interesse degli spettatori, non solo perché vede al proprio timone un mostro sacro della tv italiana, capace di fidelizzare il pubblico come pochi altri sanno fare, non solo perché la curiosità di scoprire le beghe altrui esercita su molti un indiscusso anche se difficilmente confessabile fascino, ma anche perché nelle storie raccontate è facile ritrovare qualcosa del vissuto di ciascuno di noi: un conflitto irrisolto, un “grazie” magari non detto, il sogno di incontrare il proprio beniamino. Instauriamo un rapporto di simpatia con i protagonisti delle storie nel senso letterario del termine: condividiamo i loro sentimenti, li viviamo in modo, per così dire, vicario.
Ultimo, ma non meno importante, elemento d’interesse e di grande attrattiva per gli spettatori sono gli ospiti d’eccezione: personaggi celeberrimi e amatissimi dello spettacolo o dello sport che spesso restituiscono al programma una nota di leggerezza.
Così tra storie drammatiche, commoventi dichiarazioni d’affetto e momenti di puro spettacolo, C’è posta per te racchiude in una sola puntata diversi toni emotivi, rispecchiando, di fatto, le mille sfaccettature della vita.
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