Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al disegno di legge che permette la modifica della riforma Cartabia. Quindi non sarà più necessaria la querela di parte per poter procedere.
La Premier Giorgia Meloni ha annunciato che chiederà alle Camere una procedura d’urgenza. Carlo Nordio, Ministro della Giustizia, ha dichiarato: “Vogliamo intervenire contro gli abusi, no a un Parlamento supino ai Pm”.
Nelle scorse ore è stato approvato da parte del Consiglio dei Ministri il disegno di legge che permette di andare a modificare la riforma Cartabia e che rende perciò i reati di mafia di nuovo perseguibili d’ufficio.
Ciò vuol dire che non sarà più necessaria la querela di parte per poter procedere. Il testo è stato approvato su richiesta del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, eletto insieme al Governo Meloni.
Questo decreto prevede che ci sia l’effettiva possibilità di procedere d’ufficio per tutti i reati ai quali è possibili contestare un’aggravante ben precisa “metodo mafioso” oppure per tutti i reati che siano finalizzati al terrorismo o all’eversione.
Il decreto legge prevede anche che sia possibile procedere di ufficio anche per il reato di lesione personale, nel momento in cui è realizzato da una persona sottoposta a una misura di prevenzione personale, e fino ai tre anni successivi al termine della stessa.
Un’altra novità che porta il testo è quella di stabilire l’arresto in fragranza previsto come obbligatorio anche quando non vi è una querela, e anche nei casi in cui la persona offesa non è presente oppure rintracciabile immediatamente.
In questi determinati casi saranno gli agenti di polizia giudiziaria oppure gli ufficiali che si dovranno occupare di eseguire tutte le ricerche della persona offesa.
Nei casi in cui la persona offesa non presenti querela entro le 48 ore dall’arresto oppure scelga di rinunciare a questa possibilità la persona arresta verrà rimessa immediatamente in libertà.
Il Governo è pronto a chiedere alle Camere di approvare il disegno di legge sfruttando la procedura d’urgenza, ad annunciarlo è stata proprio la premier Giorgia Meloni. Ecco le sue dichiarazioni:
“In una settimana aperta dallo storico arresto del più pericoloso mafioso ancora latitante, il Governo propone al Parlamento, con procedura di urgenza, di innalzare il livello di contrasto alla criminalità più pericolosa”.
Il Ministro Nordio ha precisato che con il nuovo decreto non si è voluto toccare le intercettazioni che riguardano terrorismo e mafia e tutti i reati ad essi riconducibili. Fa inoltre presente che l’Italia non è uno stato fatto solo di Pubblici Ministeri, e “il Parlamento non può essere supino o acquiescente alle affermazioni dei Pm”.
Il Ministro si dice non sorpreso dalle diverse posizioni assunte da alcuni colleghi, ma ci tende a precisare che così come loro vedono le cose da una prospettiva, anche le Camere penali e i vari avvocati hanno una loro visione delle cose, e la politica rappresenta i cittadini comuni.
Secondo il Ministro se non ci sarà un intervento radicale sugli abusi e sugli errori che spesso vengono commessi c’è il rischio di cadere in una democrazia dimezzata, chiarendo che “la segretezza delle comunicazioni è l’altra faccia della nostra libertà”.
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