Il prepartita del ritorno degli ottavi di finale tra il Napoli e l’Eintracht Francoforte è tutt’altro che tranquillo. Nonostante il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, abbia vietato la trasferta, e quindi la possibilità di entrare al Diego Armando Maradona, ai tifosi tedeschi, loro sono comunque arrivati nel capoluogo campano mettendo a ferro e fuoco la città.
Alle 17 circa, ci sono stati degli scontri tra i supporter della squadra di Oliver Glasner e una decina di persone con il volto coperto da caschi nel cuore di Napoli. Non solo, perché oltre al lancio di oggetti, i bidoni della spazzatura rovesciati, è stata anche incendiata un’auto della Polizia. Scene di terrore, insomma, che hanno spaventato sia i commercianti, sia i passanti. Quello che è successo, poi, ha sollevato le polemiche delle opposizioni, che hanno chiesto al titolare del Viminale di riferire in aula cosa è andato storto, mentre fonti della Lega hanno riferito che vorrebbero che i danni venissero pagati dai tedeschi.
La bella avventura del Napoli di Luciano Spalletti in Champions League, in cui ha fatto segnare il record di gol nella fase ai gironi per un’italiana, ha battuto il Liverpool e l’Ajax, e ha perso solo un incontro, che contava poco, su sette giocati, oggi, nel prepartita della sfida di ritorno contro l’Eintracht Francoforte, la città all’ombra del Vesuvio, soprattutto le vie del centro, è diventata il teatro di una guerriglia tra tifosi tedeschi e partenopei che non è sicuramente il miglior spot per il mondo del calcio.
Nonostante la trasferta vietata, prima dal ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, poi dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba, e dopo l’intervento del Tar che aveva sospeso il divieto del titolare del Viminale, i supporter della squadra di Olivier Glasner, gemellati con quelli dell’Atalanta dal 1999, sono comunque arrivati a Napoli, in cui, però, non potranno assistere alla gara degli ottavi di finale, in cui tra l’altro Le Aquile devono recuperare due gol.
Non è il campo del Diego Armando Maradona il problema, ora, ma quello che la tifoseria degli ospiti ha voluto essere quello della battaglia: le strade della città. Già in mattinata, infatti, c’erano stati i primi scontri con il lancio di oggetti, con gli ultrà tedeschi aiutati anche da un gruppo di tifosi provenienti da Bergamo. La situazione è degenerata oltremodo nel pomeriggio, a poche ore dal fischio d’inizio della partita.
Se il motivo per cui era stato detto di no all’arrivo era dovuto a possibili disordini che si sarebbero potuti ricreare dopo quelli già avvenuti per la gara di andata, in cui gli azzurri erano stati accolti a Francoforte da adesivi poco carini, e c’erano stati anche degli arresti di tedeschi per degli scontri, anche senza i tifosi allo stadio, il problema è diventato più grande con i sostenitori che sono comunque arrivati in città e, dopo un corteo di 600 persone iniziato sul lungomare, scortati dalle forze dell’ordine, e finito a piazza del Gesù, hanno ingaggiato una battaglia prima per non salire sul bus che era stato messo a disposizione per loro, poi hanno iniziato a colpire anche diverse persone con il viso coperto da caschi.
A via Calata Trinità maggiore, ancora, nel cuore del centro storico, tra altri lanci di oggetti e il rovesciamento di bidoni della spazzatura, una vettura della polizia è stata incendiata ma non è l’unica che è finita nella guerriglia, anche altre due sono state danneggiate, così come sono stati danneggiati i bus di linea, in cui poi sono stati fatti salire i supporter dell’Eintracht. Un autista dell’Anm (ovvero l’azienda del trasporto pubblico del Comune di Napoli) ha anche riportato ferite a un occhio mentre era alla guida di un bus che trasportava i tifosi tedeschi. Secondo quanto comunicato dall’Usb Campania è stato colpito da frammenti di vetro rotto dal lancio di un oggetto contro il mezzo ed è stato trasportato all’ospedale Vecchio Pellegrini per accertamenti.
La tensione, intanto, è continuata anche dopo che un cordone delle forze dell’ordine che ha chiuso la zona intorno a due alberghi del lungomare, il Royal e il Vesuvio con camionette e idranti. Nel selciato, quando la folla si è consumata, è stata trovata anche una pistola. Ma a poco meno di due ore dall’inizio della partita, la situazione si è calmata, fortunatamente per i passanti e i commercianti intimoriti da questa furia di tifosi che, probabilmente, il calcio non sanno neanche cosa sia.
Ma d’altronde anche il presidente dell’Uefa, Aleksander Ceferin, non aveva visto di buon grado la scelta dell’Italia di vietare la trasferta dicendo che non era quella la soluzione. Se quello era prima, quando ancora dalla società sesta nella Bundesliga cercava di permettere ai suoi supporter di assistere alla gara di Champions League contro il Napoli, e quando stava per scoppiare anche un caso internazionale tra le due nazioni – i tifosi del Bayern Monaco avevano anche esposto uno striscione contro il ministro Piantedosi nella partita di una settimana fa, sempre della coppa dalle grandi orecchie, contro il Paris Saint-Germain -, adesso le polemiche sono nate anche dentro ai nostri confini con le opposizioni che hanno chiesto ancora una volta all’ex prefetto di riferire in aula cosa è successo.
Lo ha fatto per primo Francesco Emilio Borrelli, parlamentare dell’alleanza Verdi e Sinistra che ha detto che “quello che sta succedendo nelle ultime ore, con una città sotto assedio da parte di alcune centinaia di tifosi tedeschi, è inconcepibile e inaccettabile. Napoletani costretti a fuggire, a rimanere chiusi in casa, impossibilitati a muoversi liberamente. Scontri per strada, tafferugli, traffico in tilt. Il tutto era stato ampiamente preannunciato dai circa 250 tifosi dell’Eintracht Francoforte eppure nessun atto sembra essere stato messo in campo per evitare questa vergogna“. “Come è stato possibile farsi cogliere così impreparati? Per quale ragione è stato concesso ai tifosi tedeschi di bloccare la città di Napoli svolgendo cortei non autorizzati?“, ha concluso il rossoverde, a cui si è accodato anche il MoVimento 5 stelle con Dario Carotenuto, supportato anche dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, che ha chiesto direttamente nell’aula della Camera un’informativa urgente del titolare del Viminale.
Peppe De Cristoforo, presidente del gruppo misto al Senato, eletto tra le fila sempre del gruppo di Angelo Bonelli, Eleonora Evi e Nicola Fratoianni, ha chiesto le teste di aveva la responsabilità della gestione dell’ordine pubblico, che ha definito scellerata: “Il prefetto e il questore di Napoli – ha detto – dovrebbero dimettersi“.
Carlo Calenda, frontman del terzo polo e leader di Azione, invece, l’ha messa sull’ironia, quasi: “Quando ti serve un ministro degli Interni equilibrato trovi un ‘questurino’, quando ti serve un ministro ‘questurino’ trovi il nulla. Altro che legge e ordine“, ha detto prima di ribadire il concetto anche su Twitter.
Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier del governo di Giorgia Meloni, invece, ha pubblicato i video degli scontri sui social, definendo criminali i tifosi che hanno messo a ferro e fuoco Napoli. E più o meno è dello stesso avviso anche ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, anche lui vicepremier ma in quota Forza Italia, che sempre con un tweet ha detto che il divieto di vendita dei biglietti non era un “atto discriminatorio“.
Dalla Germania, sono arrivate reazioni sia da parte della stampa. La Bild ha riferito degli scontri, definendo quello che hanno fatto i tifosi tedeschi una “vergogna“. In un video in cui si sentono le voci dei napoletani sconcertati mentre osservano quello che accade in strada pubblicato sul sito, il titolo è: “Le scene dello scandalo. Come i tifosi del Francoforte vandalizzano la città di Napoli“. Ma la notizia si poteva trovare anche su Faz, Sz e Die Welt, e infatti l’ha commentata anche la ministra dell’Interna del governo di Olaf Scholz, Nancy Feaser, la stessa che ai Mondiali in Qatar si era presentata con la fascia arcobaleno che non poteva indossare il suo capitano, Manuel Neuer. “Questa violenza, stasera, va condannata nel modo più assoluto. I violenti e i teppisti distruggono lo sport“, ha scritto in un cinguettio.
Fonti del Carroccio, poco prima l’avevano anche tirato in ballo l’esecutivo della Germania, e hanno chiesto “che sia il governo tedesco a pagare i danni“. E poi sì, per loro “aveva ragione il ministro Piantedosi a chiedere di vietare la trasferta a questi teppisti“.
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ex ministro del governo giallorosso, che pure ha messo l’accento sul fatto che ciò che si è visto per le strade della sua città è inaccettabile, ha condannato “fermamente gli atti inqualificabili di chi si è reso protagonista di questa violenza, da qualsiasi parte sia giunta. Napoli e i napoletani non meritano di subire i gravi danni materiali, morali e di immagine che questa follia ha determinato“. Per stemperare gli animi con i tedeschi, i cui rapporti, ha ricordato, “sono storicamente improntati all’amicizia“, ha “voluto incontrare a Palazzo San Giacomo l’ambasciatore di Germania in Italia Viktor Elbling per condannare insieme gli atti di violenza e ribadire il forte legame tra Napoli e la Germania“.
Per Gennaro Montuori, meglio conosciuto come “Palumella“, uno dei capi ultrà più importanti del gruppo dei tifosi partenopei del “Commando Ultrà Curva B“, ha commentato con l’AdnKronos, che “non solo i tedeschi non sarebbero dovuti venire a Napoli, ma non meritano nemmeno di entrare nello stadio“. Per lui, “è una sconfitta per lo Stato, per noi; poi dicono che siamo noi i cattivi, questi ci stanno venendo a sfidare in città. Chi li ha fatti entrare si assuma le responsabilità. C’è una guerra in atto, chi aveva l’autorità per fermarli e non lo ha fatto ha commesso un errore grave. Stiamo mandando messaggi distensivi, ma qui c’é gente colpita senza motivo, picchiano i bambini, tolgono i cellulari di mano alla gente, lanciano razzi. È una cosa assurda quella che sta succedendo, si sta facendo male al calcio, alle persone a un popolo“.
“A me è sembrato un tranello quello che stanno facendo, qui tutti ci vogliono colpire, invidiano la tifoseria, la squadra“, ha spiegato ancora prima di lanciare un monito ai tifosi dell’Eintracht: “Si ricordino – ha iniziato – che una manciata di scugnizzi mandò via da Napoli un esercito di tedeschi con bombe e carri armati“. Palumella ha anche ricordato l’episodio in cui, in Coppa Uefa, e sempre in Germania, per un fumogeno vennero arrestati dieci ragazzi, in questo caso, i napoletani hanno dimostrando grande civiltà, anche perché, ha precisato, “se reagiamo veniamo chiamati teppisti e ci siamo stancati“. “Stanno venendo a comandare a casa nostra ma si fermano i napoletani, non i tedeschi. Qua potrebbe succedere una guerra perché dopo una giornata a provocare, la gente è arrabbiata“, ha poi concluso l’ultrà azzurro.
Tanti, poi, sono stati i commenti sui social, dei tifosi e non solo, dei napoletani e non solo, quasi come se un intero popolo si fosse schierato dalla parte della città, non del calcio, con quello, magari, ci faranno riconciliare i giocatori che oggi scenderanno in campo per la partita che ha dato il via a tutto, o forse altro, e quindi non deve essere usato come pretesto, perché si fanno male tutti, indistintamente.
Intanto, per domani, il prefetto di Napoli ha convocato una riunione urgente del Comitato di ordine e sicurezza pubblica, e al termine ci sarà un incontro con la stampa.
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