Continua la querelle tra Morgan e Bugo: i due, di recente, si sono scagliati (ancora una volta) l’uno contro l’altro. Quel famoso Sanremo non è poi così tanto un vago ricordo a quanto pare, almeno non lo è per loro, nelle cui menti la scena ormai celebre è nitidissima ancora oggi, dopo tre anni.
Stava per finire il 2019, il mondo ancora non conosceva il Covid, nessuno aveva mai sperimentato una pandemia, tutti conducevano le loro vite tranquillamente: Amadeus, venuto a conoscenza della volontà di Bugo di partecipare a Sanremo, gli consigliò, data la sua fama non esattamente globale, di farsi accompagnare da qualcuno più famoso di lui. Chi scelse il cantante? Morgan, suo amico da tempo immemore. Ebbene, i due, spinti da un grande affetto, decisero di incidere insieme un brano e di portarlo sul palco dell’Ariston. Il resto è storia: tutto iniziò con la loro esibizione e finì con “Dov’è Bugo?”. Anzi, non possiamo dire neanche che finì, perché di fatto lo scontro tra di loro è ancora aperto.
Ennesimo scontro tra Morgan e Bugo
Finirà prima l’astio tra Morgan e Bugo oppure l’odio tra Fedez e il Codacons? Questa è la tipica domanda da un milione di euro (magari qualcuno ce li desse davvero alla fine). Ebbene, da quel “Dov’è Bugo?”, che tanto ci aveva divertiti alla vigilia della pandemia – eravamo spensierati e non lo sapevamo – sono passati tre anni, eppure pare che il rancore tra di loro non si sia mai nemmeno affievolito.
C’è da dire che, da allora, spessissimo Morgan ha parlato (male) del collega e che anche diverse testate giornalistiche, siti, riviste gli hanno dato man forte, facendogli domande (di proposito), spingendolo a spolverare quel capitolo della sua vita, portandolo a commentare ancora e ancora l’accaduto.
Sembra quasi inutile dirlo – soprattutto conoscendo l’indole non proprio tranquilla di Morgan – ma ogni volta che si è trovato a parlare del suo ex amico e attuale collega, l’artista – al netto del suo carattere fumantino e a tratti quasi irruento, non possiamo non definirlo tale – ha parlato di Bugo sempre in toni negativi e non ha mai perso occasione per “demolirlo” pubblicamente.
Sono passati tre anni insomma e il suo collega è davvero esausto: 36 mesi di offese ininterrotte non sono pochi ed era chiaro che prima o poi sarebbe esploso. Ebbene: il momento è arrivato, la bomba è esplosa.
L’ultimo botta e risposta
Habemus risposta di Bugo pubblica a Morgan. In una serie di storie su Instagram, il cantante ha detto (finalmente) la sua e ha praticamente distrutto il suo collega usando non poche e non semplici parole. Il suo monologo infinito inizia così: “Uè Morganetto, chi si rivede. Sai c’è stata anche la pandemia quindi per tre anni non mi andava di parlare dei ca**i nostri e rispondere alle tue stronzate che ogni giorno dicevi. C’era una pandemia, la gente moriva perché dovevo alimentare una polemica mentre la gente moriva. Ma a te che che ca**o te ne frega della gente che muore, a te che te ne frega della mascherina, eh, Artistoide? Invece mi dicono che settimana scorsa ancora fai un’intervista, mi citi perché vuoi il titolone, se no non te lo danno, non ti caga più nessuno“.
In effetti – non vogliamo schierarci né dall’una né dall’altra parte, sia chiaro – ma di Morgan negli ultimi anni si è parlato più delle sue vicende personali e private (non solo della querelle con Bugo) che della sua musica. Prima la separazione da Asia Argento, poi i rapporti semi-conflittuali con la figlia, Anna Lou, poi l’addio alla sua seconda fidanzata, Jessica Mazzoli, la confessione di quest’ultima sulla figlia che hanno avuto insieme, Lara (in pratica pare che l’artista non abbia alcun rapporto con lei), poi l’annuncio inaspettato della sua terza paternità, arrivata grazie all’amore con Alessandra Cataldo. Nel mezzo, proprio pochi mesi prima della nascita di Maria Eco – questo il nome della sua terza figlia – il “fattaccio”.
E la sua musica? Meno di un anno fa ha visto la luce il suo singolo Battiato (mi spezza il cuore) – pubblicato dall’etichetta Incipit Records e distribuito da Egea Music – scritto prima che il cantautore che gli ha dato il nome venisse a mancare e pubblicato a dieci anni esatti di distanza da Spirito e Virtù, che guadagnò il primo posto in classifica ma che sancì anche l’arrivederci dell’artista alle scene “tradizionali”. Da allora, infatti, Morgan ha sempre continuato a scrivere e suonare, ma lo ha fatto in altre forme semplicemente, quindi lontano dal mercato discografico. E infatti in tv ci è andato (quasi) sempre per parlare di sé, della sua vita, oppure al massimo della musica, sì, ma di quella altrui.
Adesso tornerà in tv con un format – nato grazie all’appoggio dell’amico Vittorio Sgarbi – incentrato comunque sulla canzone, dal titolo Stra-Morgan. Bugo poteva mai non citarlo nel suo sproloquio? Ovviamente no. E infatti continuando a parlare ha detto: “L’unico che ti caga è il politico di turno, hai bisogno del politico di turno, ‘Sgorbietto’, che ti da il programmino sulla Rai così sei contento. Tanto lo sappiamo come composito sono vent’anni che non fai un ca**o, non sei mai stato un cantautore. Avresti sempre voluto essere un cantautore, ecco perché mi hai sempre adorato perché non potevi essere come me. Ora sei diventato questa specie di storico della musica, storico di corte, compositore di corte, che pensa di affabulare la gente con le tue ca**ate mezze inventate, mezze buttate lì. Ti rimane quello va bene, almeno quello te lo concedo, sei talmente involuto”.
Infine l’ultima stoccata, quella forse più pesante: “Basta parlare di me nelle interviste in televisione che ora la pandemia è finita e ora ti rispondo. Nell’ultima intervista hai detto che ti ho bullizzato, io ti ho bullizzato? Tu eri mio ospite, io ti ho invitato. (…) Ma ti rendi conto quanto sei ridicolo, che figura di merda che hai fatto e che fai da vent’anni? Io mi sono rotto il ca**o di perdere tempo con uno scemo come te. Quindi basta. (…) Ah, volevo dirti anche una cosa: guarda che tu non sei Sergio Endrigo, non sarai mai un cantautore”. E qui non c’è da aggiungere nulla perché quest’ultima frase è davvero cattiva (sappiamo tutti quanto Morgan ami Endrigo e lo citi continuamente).
Ecco che – probabilmente anche per questo motivo – l’ex leader dei Vertigo non poteva di certo restare con le mani in mano. E infatti ecco arrivare presto la risposta, pubblicata a mo’ di lettera su Rolling Stones Italia. Spoiler: è davvero lunga e articolata (in pieno stile Marco Castoldi insomma), quindi cercheremo di riassumerla il più possibile. Ci perdonerete se salteremo qualche passaggio: non possiamo trascriverla tutta, ci vorrebbe mezza giornata solo per leggerla.
La lettera inizia così: “Sono passati tre anni e ancora non hai capito il testo che ti ho scritto in faccia, sul palco, che tutta Italia ha imparato a memoria, forse perché scrivere una canzone sul momento per dire delle cose a chi ti sta bullizzando (ancora con il bullismo, ndr) per raccontare un sentimento di indignazione senza insulti o violenza verbale ma con la semplice urgenza di denunciare pubblicamente gli abusi di una persona supportata da una squadra di accaniti mobber (e cenni al mobbing, ndr) protetta da un intero sistema marcio e arrogante, cantando ma dicendo qualcosa di vero in mezzo a finzione e noiosissima spazzatura preconfezionata, è qualcosa di interessante. Sennò non si sarebbe incollata mezza Italia al televisore all’una di notte”. Già qui, la prima stoccata: sull’ultimissimo punto non ci sentiamo di dissentire, perché, di fatto, furono loro a tenere (anche più di) mezza Italia incollata alla tv, ma l’affermazione precedente sa molto di frecciatina. Sembra quasi un voler dire “Tu non puoi comprendere qualcosa di interessante, non puoi arrivarci”. Sembra ovviamente, non possiamo avere la certezza che sia davvero così.
Poi Morgan continua parlando di come Bugo, se avesse saputo cosa dire, avrebbe potuto rispondere: ma chi sarebbe rimasto sul palco dell’Ariston – il più importante di Italia in assoluto – a farsi offendere pubblicamente? Forse nessuno.
E qui il pezzo che tutti stavano aspettando: ecco l’autocitazione di Morgan. “Io ti ho voluto redarguire per la tua “brutta figura di ieri sera” (“le brutte intenzioni, la maleducazione, la tua brutta figura di ieri sera” vi dice qualcosa? ndr) quando hai commesso un grave errore sia umano che artistico, cioè hai fatto il gradasso sulla cover di Sergio Endrigo cantando dove non dovevi e assaltando il palco in modo prepotente e volgare per fare la primadonna, perché i tuoi manager ti hanno imposto di prevaricarmi e tu, come un burattino, hai eseguito non capendo che la stavi facendo grossa: l’ennesima ca***ta”: queste le sue parole, che continuano a rimarcare quanto il suo collega fosse poco autonomo e spinto, invece, dal suo staff.
Subito dopo poi arriva la grande esplosione di autostima: “Io sto sui palchi con artisti che sono dei giganti come Celentano, come Fossati, come Renato Zero, De Gregori, Ranieri, e imparo da loro molto umilmente, improvviso in diretta televisiva davanti a milioni di telespettatori e non mi permetto né mi azzardo a voler fare lo sbruffone e sorpassare in scena l’artista con cui ho un rapporto di grande stima e di rispetto. Tu non solo non sei in grado di competere tecnicamente, sei proprio umanamente scadente e te la fai sotto dopo che hai fatto il vandalo, e pure il vigliacco. Non sei solo un cantautore che non scrive le sue cose, non sei manco un uomo di spettacolo perché te la sei giocata malissimo, tu e i tuoi aizzatori”. C’è da aggiungere altro? Probabilmente no.
Riassumendo il più possibile, da qui in poi Morgan parla della sua “genialata” (la definisce così) e dell’incapacità di Bugo di comprenderla, della denuncia ricevuta, dell’album inciso da loro insieme, che porta il suo nome, ma di cui non ha potuto beneficiare economicamente (anche se poi aggiunge “Tu l’hai buttata sul denaro. Che livello basso”), della sua poca ironia, di quanto non abbia saputo apprezzare il “più grande regalo della tua vita”.
E ancora, Morgan continua paragonando la loro arte, vantandosi di aver prodotto libri, colonne sonore, un romanzo sinfonico (L’audiolibro di Morgan) e più di cento arrangiamenti per canzoni in gara a X Factor poi vincitrici. A questo proposito cita alcuni nomi, come Marco Mengoni, Noemi, Michele Bravi, Chiara Galiazzo, Antonio Maggio, Matteo Becucci e afferma di essere “entrato nel Guinness dei primati come miglior giudice di X Factor al mondo”.
Alla fine l’altra genialata (l’ha definita lui stesso tale): “Bugo, dammi retta, fatti due risate e “ringrazia il cielo sei su questo palco, rispetta chi ti ci ha portato dentro”.
C’è altro da dire? Probabilmente no, tranne che forse sarebbe meglio che gli artisti facessero parlare il più possibile la loro musica e basta.