Continua lo scontro politico all’interno del Terzo Polo. Renzi e Calenda sono arrivati ai ferri corti? O è probabile che qualcuno di loro due faccia un passo indietro e lasci spazio, magari, ad una donna?
Ad ipotizzare uno scenario del genere è proprio il leader di “Italia Viva”, Matteo Renzi. E forse, potrebbe esserci già qualche nome di chi potrebbe sostituire chi.
Cambio della guarda in arrivo per uno dei due partiti del terzo Polo? Voci, che per alcuni sembrano strane o impazzite, si stanno facendo sempre più spazio in uno degli scontri politici che sta tenendo banco in questo momento. Un Terzo Polo unito si o no? E chi sarà il leader?
A sbilanciarsi, in primis, è proprio Matteo Renzi: “Il futuro del Terzo polo? La verità è che i due galli nel pollaio dovrebbero fare un passo indietro” – ha dichiarato. E chi sarebbe quello che dovrebbe fare un passo indietro? Lo stesso Renzi ha un’idea, come descrive un articolo de “Il Corriere della Sera”, ovvero quella che sia lui che Calenda, potrebbero lasciare il posto ad una donna, che guidi l’intera coalizione.
Tanti i possibili nomi: dalla Gelmini, alla Carfagna, passando anche per la Bonetti. Ma la rottura fra i due leader è sempre più netta, tanto che Renza ha così descritto: “Da qui alle Europee manca un anno, può succedere di tutto e Carlo può cambiare idea per la trentesima volta. Sennò che fa? Va alle elezioni con Bonino?”.
Per Calenda, invece, la situazione sembra essere addirittura irrecuperabile con Renzi: “Andremo alle Europee da soli, del resto non c’è motivo di preoccuparsi, partiamo dal doppio di Italia viva che non raggiungerà mai la soglia” – è la risposta piccata.
Il leader di “Azione” conferma anche che non c’è più modo di collaborare con Renzi e con la Boschi: “Non solo per il fatto che hanno demolito tutto ciò che costruivamo con Marattin, Rosato e Bonetti: il problema vero è che loro due hanno solo un programma di lobby e nomine”. Sembra che la rottura sia davvero arrivata e non pare sanabile in alcun modo.
Come raccontato dal Corriere, alla festa della Bonetti, la scorsa sera, da Italia Viva si è presentato solo Rosato. Gli altri hanno tutti disertato su diretta disposizione della Boschi. Italia Viva, invece, dal canto suo, afferma che la lite è tutta partita dai soldi perché “Calenda voleva che noi pagassimo per metà non solo i debiti delle iniziative fatte in comune ma anche quelli di Azione che fa sondaggi un giorno si è uno no spendendo un patrimonio” – spiega un fedelissimo di Renzi.
Renzi afferma che Calenda, più di una volta, ha provato a sfasciare la loro alleanza, poi il simbolo con il nome e poi con altre questioni. Ma nonostante la rottura, in molte città, gli accordi fra Italia Viva e Azione continuano a tenere, anche in vista delle locali campagne elettorali.
Le amministrative dei prossimi 14 e 15 maggio in alcune città d’Italia vedono, ad esempio, Renzi e Calenda insieme sostenere il candidato di Pisa, anche contro gli altri due sfidanti, uno del centro sinistra e l’altro dell’alleanza di Governo. A Vicenza, invece, il candidato del Pd e appoggiato anche da 4 liste civiche, una delle quali è espressione del Terzo Polo unito.
Divisi, invece, Renzi e Calenda si presenteranno a Teramo e ad Arezzo, appoggiando due candidati diversi. Insomma: è rottura piena oppure no?
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