Il British Museum ha reso noto che diversi reperti sono stati trafugati, tra questi gioielli d’oro, pietre semipreziose e oggetti di vetro risalenti a diverse età storiche. Da un’indagine interna il responsabile sarebbe un dipendente, ora il caso è passato in mano alle autorità che si dovranno occupare anche di recuperare gli oggetti rubati.
La vicenda è venuta alla luce soltanto ora ma i fatti risalgono all’inizio dell’anno, in questi mesi è stata svolta un’indagine segreta interna che ha permesso di identificare il responsabile. Ora il museo dovrà occuparsi di creare una lista precisa con tutti i pezzi mancanti.
Poche ore fa è stata diffusa la notizia che il British Museum, uno dei musei più ricchi e visitati in tutto il mondo, è stato oggetto di una vicenda a quanto strana e insolita.
Infatti da quanto si apprende il British Museum all’inizio di quest’anno, 2023, è stato rapinato e durante questa rapina sono stati rubati una serie di oggetti. La rapina però non ha destato clamore perché tutto sarebbe avvenuto senza episodi eclatanti.
Ciò che è stato reso noto al momento è che all’inizio dell’anno nel museo si sono accorti che erano spariti una serie di oggetti dalle collezioni, in particolare gioielli in oro e alcune pietre semipreziose che appartenevano all’età del XV secolo avanti Cristo.
Come i furti siano avvenuti e come si siano svolti non si sa ancora, ciò che sappiamo è che nel momento in cui i gestori del museo si sono accorti dei pezzi mancanti è partita un’indagine interna che si è svolta in questi mesi nel silenzio più totale.
L’indagine è stata chiusa con il licenziamento di un dipendente, il caso è stato passato alle autorità in via ufficiale soltanto nelle ultime ore.
A renderlo noto è stato George Osborne presidente del museo ma anche ex Cancelliere dello Scacchiere, ossia ministro del Tesoro al governo.
George Osborne oltre a diffondere la notizia, a mesi di distanza dai fatti accaduti, ha anche affermato che la priorità ora è ritrovare gli oggetti che sono stati rubati. Per questo l’intera vicenda e l’indagine è stata passata alla polizia.
Inoltre sono stata imposte misure di emergenza per poter rafforzare le misure di sicurezza all’interno del museo ed è stata istituita un’inchiesta indipendente per far luce su quanto accaduto.
Per Osborne questo permetterà di capire non solo come sono stati effettivamente rubati i reperti ma anche cosa si può fare perché un episodio similare non succeda mai più.
Ha poi affermato che per la persona ritenuta responsabile della sparizione dei reperti sono stati prese tutte le misure disciplinari a disposizione.
Il museo ha anche deciso di pubblicare una nota nel quale spiega che i reperti che sono stati rubati, danneggiati o che risultano al momento scomparsi sono piccoli pezzi che non erano esposti al pubblico ma conservati nelle riserve.
La maggior parte di loro erano utilizzati per scopi di ricerca. Tra questi oggetti trafugati risultano esserci gioielli d’oro, pietre semipreziose, oggetti in vetro che risalgono al periodo del XV secolo avanti Cristo e XIX secolo dopo Cristo.
Al momento si sta ancora conteggiando i reperti che sono stati trafugati, e il museo si è affidato ad esperti esterni per identificare i pezzi che attualmente risultano mancanti.
A guidare l’indagine indipendente sarà l’ex membro del consiglio di amministrazione del museo, Sir Nigel Boardman insieme a Lucy D’Orsi, comandante della British Transport Police.
Ciò che avvenuto per molti è un colpo all’immagine prestigiosa ma anche molto criticata del British Museum.
Se da una parte questo museo è uno tra i più visti al mondo e tra i più amati, dall’altra è anche molto criticato a causa delle numerose polemiche che si aggirano intorno alla sua immagine.
Il museo ha 264 anni di vita e da sempre rappresenta uno dei poli principali della cultura mondiale ed è anche un importante sito di orgoglio nazionale per gli inglesi.
Le polemiche intorno a questa struttura riguardano principalmente la sua resistenza nel restituire gli oggetti ritenuti significativi per le altre culture, ma anche le numerose vicende che negli anni lo hanno reso protagonista.
Ad esempio quando nel 1897 l’esercito inglese distrusse il Palazzo reale di Edo in Nigeria saccheggiandolo di opere d’arte inestimabili che furono poi riportate nel museo tra cui i marmi del Partenone e i bronzi del Benin.
Ora le autorità faranno tutto il possibile per recuperare quanto rubato e trafugato dal museo, cercando prima di tutto di stilare una lista precisa su tutti i reperti mancanti.
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