Un drammatico episodio ha sconvolto Rivara, nel Torinese: nella notte fra domenica e lunedì un uomo di 47 anni, operaio in un’azienda meccanica, ha ucciso il proprio figlio 11enne prima di togliersi la vita. Secondo quanto riportato dall’Ansa, la pistola con la quale l’uomo ha commesso il crimine era detenuta illegalmente.
Il 47enne aveva annunciato le proprie intenzioni su Facebook: il post era stato colto da un’amica che, dopo averlo letto, aveva immediatamente allertato i carabinieri. Questi ultimi, però, non sono riusciti ad arrivare in tempo ed evitare la tragedia.
Il drammatico post Facebook del 47enne di Rivara
Nel lungo post pubblicato su Facebook, il 47enne aveva raccontato la sua depressione, accusando la propria ex moglie. “Quando abbiamo iniziato a convivere ero l’uomo piú felice del mondo – le parole dell’uomo, residente a Rivara -. Tutto bellissimo fino a quando ho iniziato ad avere problemi di schiena e un danno permanente a una gamba. Una settimana prima mi avevi chiesto di sposarti ma poi hai iniziato ad allontanarti. Ho rischiato di perdere l’uso delle gambe, da quel momento sono caduto in depressione”.
“Attacchi di panico, tachicardia, non riuscivo a dormire la notte, avevo spesso ansia – si legge ancora nella drammatica nota pubblicata sul social network -. La depressione è una malattia che ti logora internamente, ti devasta giorno per giorno. Ho perso la mia battaglia contro la depressione. Ho perso la fiducia, non ho più voglia di soffrire”.
Un allarme lanciato troppo tardi
Il lungo post del 47enne di Rivara era stato pubblicato poco dopo la mezzanotte. Un’amica dell’uomo, circa un’ora dopo la pubblicazione, lo aveva notato e aveva chiamato il 112 lanciando l’allarme. Non è stato però sufficiente perché i militari dell’Arma riuscissero a raggiungere in tempo l’abitazione di Rivara. Arrivati in casa, i carabinieri hanno purtroppo potuto solo riscontrare l’omicidio-suicidio.