Tragedia durante la Festa del Redentore a Venezia, dove un ragazzo è caduto dal barchino dove si trovava con le amiche, ed è morto.
Il gruppo di giovani aveva assistito ai fuochi d’artificio organizzati per l’evento, uno dei più sentiti in città. Nel rientro qualcosa è andato storto e per cause ancora in corso di accertamento, il giovane è caduto in acqua e non è più riuscito a riemergere, così è morto affogato nonostante il tempestivo intervento delle forse dell’ordine.
Un ragazzo ha perso la vita in maniera tragica a Venezia, durante una festa che ogni anno attira tantissimi partecipanti, quella del Redentore. In un momento simbolico delle celebrazioni, quello dei fuochi d’artificio, molte persone erano radunate sui canali per assistere allo spettacolo.
Al termine le gondole e i barchini hanno cominciato a rientrare e in una di queste c’erano tre adolescenti, di cui uno di loro è stato sbalzato in acqua per cause ancora in corso di accertamento. Pochi minuti, non è più riemerso ed è partita la chiamata di soccorso che ha portato forse dell’ordine e medici a convertire sul posto di gran fretta perché la situazione è parsa subito molto grave.
Stando alla prima ricostruzione effettuata dagli agenti, la piccola imbarcazione ha urtato una bricola, ovvero i pali che segnano le vie navigabili in laguna, dividendole da quelle non percorribili. L’impatto ha causato la caduta in acqua, nella zona fra San Giorgio e San Servolo.
Subito è partita la chiamata di soccorso delle amiche che hanno assistito alla scena e su posto sono arrivati i sommozzatori dei vigili del fuoco che dopo ore di ricerca hanno recuperato il corpo senza vita.
La morte è avvenuta per annegamento ma i carabinieri hanno comunque avviato le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente, anche ascoltando le due coetanee della vittima, ancora molto scioccate. Un momento prima stavano festeggiando uno degli eventi più sentiti della laguna, un attimo dopo il dramma e la gioia che si tramuta in disperazione.
Le due sono rimaste illese ma fortemente traumatizzate dal punto di vista psicologico, hanno infatti raccontato di aver provato a salvare l’amico ma nella notte è stato difficile individuarlo. Sappiamo inoltre che non era riemerso in superficie dopo essere stato sbalzato in acqua e quindi probabilmente è rimasto incagliato da qualche parte morendo per annegamento, oppure ha sbattuto violentemente nella caduta. Diverse le ipotesi al vaglio attualmente.
Si è svolta anche quest’anno la Festa del Redentore, evento veneziano tradizionale molto importante a cui partecipano tanti residenti e turisti, caratterizzata dal meraviglioso spettacolo pirotecnico che illumina il Bacino di San Marco.
Mentre i bagliori tracciavano un suggestivo panorama notturno della città, tutti erano con gli occhi al cielo, ignari che poco dopo si sarebbe consumata una tragedia dettata forse da un errore di distrazione dei giovani del luogo oppure, come sembrerebbe, dal moto ondoso che si è creato.
Prima dello spettacolo dei fuochi, si è tenuta la tradizionale cena con i tradizionali piatti locali, in ricordo della costruzione per ordine del Senato veneziano, della Chiesa del Redentore come gesto di ex voto per la liberazione della città dalla peste del 1575-1577.
Il flagello decimò la popolazione di circa un terzo un soli due anni. Un dramma che i residenti non vogliono dimenticare e ogni anno festeggiano l’anniversario con un evento adatto a tutti, che attira fra gli altri non solo famiglie ma anche moltissimi giovani come appunto il protagonista dell’episodio di oggi.
Dopo 5 secoli questa tradizione va avanti, avviata con la benedizione del Patriarca di Venezia ma oltre che carattere religioso, la festa è conosciuta per il grande spettacolo pirotecnico e per le regate di imbarcazioni che vengono organizzate il giorno successivo.
Quella di quest’anno verrà ricordata per un fatto tragico su cui sono state avviate le indagini, nell’attesa del responso dell’autopsia sul cadavere recuperato in acqua dal reparto dei sommozzatori dei Vigili del fuoco locali.
Non è chiara ancora la dinamica di quanto accaduto, abbiamo però alcune informazioni su quanto accaduto ieri notte nei pressi della zona che un po’ è il fulcro della festa, ovvero il Bacino di San Marco.
Alla conclusione del celebre spettacolo, erano 4.000 le imbarcazioni che ieri affollavano l’area, in netto aumento rispetto allo scorso anno che invece erano circa 3.700. Improvvisamente, nel caos generale il 28enne Riccardo Nardin ha urtato una bricola ed è precipitato in acqua davanti agli occhi atterriti di due amiche che erano con lui.
Inizialmente si parlava di urto con un’altra barca, invece non è stato così e gli accertamenti hanno portato gli inquirenti a evidenziare che la causa forse potrebbe essere un’onda anomala causata dal traffico di imbarcazioni in quel momento.
I tre stavano tornando a casa, in località Cavallino Treporti, non lontano da Venezia. La tragedia si è verificata intorno all’1.25 di notte, orario in cui è arrivata la chiamata ai soccorritori, allertato nello stesso momento anche dalle squadre di vigilanza presenti sul luogo.
La costruzione della dinamica è ancora in corso, nel frattempo il primo cittadino Luigi Brugnaro ha voluto esprimere la sua vicinanza alla famiglia del giovane. Questa mattina ha parlato dell’evento di ieri, trascorso senza problemi fino alla tagica notizia nel momento in cui la folla stava lasciando il Bacino. “Ci stringiamo alla famiglia, un’altra giovane vita spezzata. In sua memoria abbiamo deciso che prima delle Regate del Redentore previste oggi pomeriggio nel canale della Giudecca, osserveremo un minuto di silenzio”.
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