Non si avevano sue notizie da sabato scorso. Gli operatori del Soccorso Alpino, coadiuvati dall’elicottero dell’Aiut Alpin, nella mattinata di ieri, a 2.400 metri di altitudine, hanno recuperato il corpo di Jonas Hainz, giovane alpinista di soli 25 anni.
E’ deceduto mentre stava scalando in solitaria la cima del Monte Magro, nei pressi del parco naturale Vedrette di Ries-Aurina, in Trentino-Alto Adige. Da una prima ricostruzione sembra che il ragazzo sia prima inciampato e poi caduto.
L’incidente in montagna del giovane alpinista
Ennesima tragedia in montagna. Questa volta ad avere la peggio un giovane di 25 anni, esperto alpinista e membro del soccorso alpino di Brunico, un comune della provincia di Bolzano.
Secondo una prima ricostruzione, Jonas Hainz sarebbe morto durante una esercitazione in solitaria al Magerstein Südkante: in un primo momento sarebbe inciampato e poi caduto. Un incidente che purtroppo è risultato fatale per il ragazzo.
I familiari della vittima, nella giornata di sabato, hanno lanciato immediatamente l’allarme non vedendo rincasare il giovane. Sia i membri del Soccorso Alpino che l’elicottero dell’aiuto Alpin si sono mobilitati per le ricerche, avvistando nella serata del 29 ottobre la salma di Jonas senza però portarlo a valle.
Solamente nella mattinata di ieri sono riusciti a recuperare il corpo esanime del giovane alpinista a 2.400 metri di altitudine.
Il cordoglio sui social
Jonas Hainz, nonostante la sua giovane età, era un alpinista esperto e molto conosciuto in Trentino Alto Adige. Era anche un membro del Soccorso Alpino di Brunico; gli stessi che ieri mattina hanno dovuto recuperare il suo corpo privo di vita e che hanno dato la notizia nella propria pagina Facebook:
“salutiamo il nostro compagno di soccorso in montagna e amico, morto ieri durante l’esercizio della sua passione. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia”.
Le sue imprese
Jonas Hainz, l’alpinista di soli 25 anni, è morto durante una scalata presso il Monte Magro. Questo esercizio era una delle sue più grandi passioni. Infatti, nonostante la sua giovane età, Jonas era uno scalatore esperto.
Lo scorso settembre, meno di due mesi fa, aveva compiuto una impresa seguendo le orme del padre Cristoph, anche lui alpinista; l’esercizio prevedeva di arrampicarsi senza corde, senza l’ausilio di imbracature, dove l’arrampicatore rinuncia a qualsiasi forma di protezione.
In gergo tecnico denominata free, libero, senza niente che lo potesse sostenere; Jonas Hainz ha scalato la Moulin Rouge, un percorso di 400 metri al nono grado di difficoltà sulla Croda Rossa, la parete del Catinaccio.
Questo sentiero, nelle Dolomiti, quasi venti anni fa, il 14 settembre del 2002, era stato aperto dal padre e dall’altoatesino Oswald Celva.