La 25enne Chiara Santoli è rimasta schiacciata tra la ringhiera e il box della stalla e per lei non c’è stato nulla da fare.
A ucciderla un trauma cranico e un trauma addominale, che le sono risultati fatali. Il veterinario che era con lei l’ha immediatamente soccorsa, praticandole le prime manovre, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118, che – arrivati con l’elicottero di Verona Emergenza – non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Aperta un’indagine per far luce sulla tragedia, avvenuta questa mattina in un’azienda agricola a Custoza, frazione del comune di Sommacampagna, Verona.
La Procura per il momento ha disposto l’esame esterno del corpo della vittima, ma nelle prossime ore potrebbe scattare l’indagine in via ufficiale.
Avrebbe dovuto essere una tranquilla giornata di lavoro per Chiara Santoli, veterinaria 25enne di Rovereto. Questa mattina la giovane professionista si è recata con un altro collega presso un allevamento di bovini all’interno dell’agrigelateria «Corte Vittoria» a Verona, ma in pochi istanti è avvenuta la tragedia, che le è costata la vita.
Mentre Chiara Santoli stava controllando gli animali, una mucca ha effettuato un movimento brusco, e ha scaraventato la ragazza tra il box e la ringhiera della stalla. Chiara ha battuto la testa e ha riportato un trauma toracico e un trauma cranico, che le sono stati fatali.
Il collega che era con lei l’ha immediatamente soccorsa, praticandole le prime manovre di soccorso, in attesa dell’arrivo dei sanitari del 118, che – giunti sul posto con l’elicottero di Verona Emergenza – non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i Carabinieri di Sommacampagna e gli ispettori dello Spisal (il servizio di prevenzione, igiene e sicurezza sugli ambienti di lavoro). La Procura per il momento ha disposto l’esame esterno del corpo della vittima, ma nelle prossime ore potrebbe scattare l’indagine in via ufficiale.
Chiara Santoli aveva 25 anni. Nel settembre dello scorso anno si era laureata all’Università di Padova e – dopo aver superato l’esame di Stato – si era iscritta all’Albo dei Veterinari della Provincia di Trento. Questa mattina – nell’azienda agricola di Custoza – stava svolgendo il tirocinio professionale con un altro collega veterinario.
Sulle sue pagine social amava condividere attimi di vita quotidiana immersa nella natura che tanto amava.
Tanti i messaggi di cordoglio sui social per ricordare la giovane professionista. Una tragedia che ha riacceso i riflettori sulle morti sul lavoro, una strage silenziosa, che non smette di fare rumore.
“Riposa in pace cara collega, non doveva andare così”
è uno dei tanti messaggi di cordoglio in ricordo della giovane vittima.
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