Valery Spiridonov è un uomo di 30 anni che ha deciso di sottoporsi volontariamente al primo trapianto di testa mai effettuato al mondo. L’uomo soffre della malattia di Werdnig-Hoffmann, chiamata anche atrofia muscolare spinale di tipo I. Il signor Spiridonov è nato in Russia, a Vladimir, e si è detto pronto a farsi staccare la testa per poterla attaccare su un altro corpo. A realizzare l’intervento di trapianto estremo è il chirurgo italiano Sergio Canavero, che già anni addietro aveva annunciato di essere vicino alla realizzazione del primo trapianto di testa. Sul Surgical Neurology International, la rivista che ha pubblicato il lavoro di Canavero, si legge che il progetto ”schiude un campo completamente nuovo per la medicina contemporanea”.
Spiridonov (nella foto in apertura e sotto) è un ingegnere informatico che fin dalla nascita ha dovuto convivere con la malattia debilitante, contattato da alcuni media ha raccontato la sua storia: ”La mia decisione è definitiva e non ho intenzione di cambiare idea. Se ho paura? Certo, ma pur essendo spaventoso è anche molto interessante. Non ho molta scelta, se non ci provo il mio destino sarà molto triste. Le mie condizioni peggiorano ogni anno che passa”, ha detto.
Spiridonov ha raccontato di aver già parlato col dottor Canavero, via Skype, ma senza mai incontrarlo di persona. Quel che si sa è che lo stesso Canavero, in un’intervista alla Cnn, ha affermato di aver ricevuto tante richieste da parte di persone che vorrebbero sottoporsi al trapianto, ma vorrebbe effettuare il primo intervento su un paziente affetto da una qualche forma di distrofia muscolare. Chi sarebbe il donatore? Spiega Canavero ‘‘E’ un individuo che ha purtroppo perso la vita per un trauma cranico puro, senza lesioni sostanziali a carico degli altri organi, o chi ha subito un ictus fatale”.
Restano comunque alte le perplessità della comunità scientifica sulle teorie di Canavero. Se il neurochirurgo italiano si è detto sicuro che esistano già le tecniche e le tecnologie necessarie per portare a compimento l’impresa, in tanti la pensano diversamente. Alberto Delitala, presidente della Società italiana di neurochirurgia, in un’intervista al sito di Wired spiega che non c’è niente di scientifico nella proposta di Canavero: ”Non ha sviluppato nessuna tecnica né fatto alcuna sperimentazione”. Le perplessità riguardano soprattutto il collegamento del midollo spinale, dei nervi.
(Il dottor Sergio Canavero)
Nel 2013 Edoardo Rosati su Oggi realizzò un’intervista a Canavero, dove il medico spiegava come potrebbe essere effettuato l’intervento e in particolare come ricostituire la continuità del midollo spinale, punto cruciale dell’operazione: grazie a speciali materiali chimici che sonoo in grado di ripristinare l’integrità di una fibra nervosa tagliata. L’intervento verrebbe effettuato in ipotermia profonda (15 gradi centigradi), per tutelare il cervello.
Di trapianto di testa si era comunque già parlato nel 1999, quando Robert J. White, un neurochirurgo dell’Ohio, annunciò la possibilità di effettuare interventi del genere sull’uomo, visto il successo della sperimentazione sulle scimmie. White aveva però ammesso un limite: ovvero l’impossibilità di riallacciare tutti i nervi della spina dorsale, per cui per il paziente il risultato sarebbe comunque la paralisi dal collo in giù.
Ad ogni modo, mentre di recente è riuscito perfettamente il primo trapianto di pene al mondo, al momento, la conferma di una data per il prossimo primo trapianto di testa non è giunta, né da parte di Canavero, né da altri.
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