Un’applicazione può salvare la vita? A leggere cosa mette a disposizione la Chinese University of Hong Kong sembra proprio di sì, perché questo nuovo software può andare a rilevare la fibrillazione atriale (il tipo di aritmia più comune, ossia un irregolare battito cardiaco) che se non considerata può a lungo portare problemi molto gravi compreso un attacco cardiaco. Solitamente si rileva con un elettrocardiogramma, ma con questa app per iPhone chiamata Cardiio Rhythm si potrà avere lo stesso risultato. Come funziona? Utilizza la fotocamera per analizzare i piccoli cambiamenti di colore del viso dei pazienti, che possono essere indicatori delle fluttuazioni del ritmo cardiaco. Testato su 85 pazienti, 25 di questi hanno riscontrato proprio questa patologia. Naturalmente, dopo questa prima diagnosi, è più che consigliabile affidarsi a un medico e a strumentazione professionale, ma il livello di accuratezza dell’app è nell’ordine del 92%. Un primo passo per uno strumento che potrebbe aiutare il campo medico non a sostituzione dei metodi classici, ma per uno screening preliminare e alla portata di tutti.
A proposito di app e innovazioni in campo medico, per incoraggiare schiere di futuri studiosi, Google ha messo a punto un’applicazione che trasforma lo smartphone Android in un vero e proprio laboratorio scientifico che va a sfruttare tutti i sensori e le tecnologie che si possono trovare comunemente a bordo di ogni cellulare con il sistema operativo del celebre motore di ricerca. L’obiettivo è quello di regalare uno strumento gratuito e open per tutti coloro i quali volessero esplorare il mondo della scienza per mettere a punto esperimenti e prove ovunque e in qualsiasi momento. Il software in questione si chiama The Science Journal e funziona anche in coppia con la mitica piastra universale Arduino per sperimentare in modo più profondo e stupefacente. Scopriamo di più su questa iniziativa lodevole.
Google continua nella propria missione “didattica” atta a risvegliare le coscienze all’insegna di una maggiore conoscenza collettiva e a possibili progetti scolastici a costo zero ma dai gran risultati. Questa applicazione gratuita e installabile su tutti gli smartphone Android si rivolge naturalmente non soltanto agli studenti, ma anche a tutte quelle persone curiose che vorrebbero andare a svolgere esperimenti pratici, addirittura anche in serie e a lungo raggio, per registrare e archiviare poi tutti i dati e validare le eventuali previsioni. Tutto è perfettamente personalizzabile per le esigenze dell’utente e si sfrutta il parterre di sensori e la capacità di calcolo dei moderni smartphone.
D’altra parte, se è vero come è vero che siamo andati sulla Luna nel 1969 con una potenza di calcolo paragonabile a un orologio digitale, allora non c’è da stupirci che con processori, memoria Ram e fissa, schede grafiche e componenti dei moderni smartphone si possa davvero togliersi più di una soddisfazione. L’applicazione The Science Journal può dunque fare sia da laboratorio sia da quaderno per un’ordinata e facilmente consultabile storia degli sperimenti. Cosa si può fare? Ad esempio si può calcolare l’accelerazione e la gravità, misurare la velocità della luce, del suono e quant’altro. Questo è solo l’ultimo di una serie di progetti didattici di Google.
Recentemente, ben prima dell’applicazione The Science Journal, il colosso online ha promosso le Google Science Fairs, dove erano stati preannunciati strumenti come questi per gli anni a venire. Inoltre, si è stretta in accordo con il vicino (geograficamente parlando, dai quartieri generali) museo di scienza naturale e didattica Exploratorium di San Francisco per cercare si sfruttare ancora di più l’enorme potenziale di questo software gratuito. Il codice del programma sarà poi rilasciato per un ecosistema open e collaborativo. Qui sopra un video che ne racconta di più, qui il link per il download.