Ritrovata a Paternò, in provincia di Catania, la 13enne di Siracusa che era scomparsa ieri sera dopo essere andata in piscina. Marika, adottata, aveva deciso di scappare di casa, ma è stata ritrovata dai carabinieri in buone condizioni. Dopo che si erano perse le sue tracce, erano partite le ricerche e c’era giustamente molta apprensione. L’ultima volta che era stata vista, Marika si trovava nella zona della Cittadella dello sport intorno alle 19. I genitori avevano diffuso un appello su Facebook, dicendo come era vestita: maglietta blu e jeans. Aveva con sé anche un borsone.
La ragazzina, dopo aver deciso di andarsene di casa, si era rifugiata da alcuni familiari. Ieri sera, prima di sparire nel nulla, aveva salutato velocemente le amiche e poi aveva preso la porta secondaria della Cittadella dello sport di Siracusa. Subito dopo la quotidiana lezione di nuoto sincronizzato. Alla base dell’allontanamento volontario ci sarebbero alcuni screzi con i genitori adottivi, ma soprattutto alcuni litigi con i compagni di scuola.
Subito dopo la denuncia da parte di mamma e papà, si era messo in moto il meccanismo delle forze dell’ordine per ritrovare la 13enne. Gli agenti della squadra mobile, ma anche familiari e compagni di scuola, avevano battuto le campagne intorno alla città. Poi la svolta, grazie al tam tam lanciato dagli amici sui social network. Le compagne di nuoto, ieri sera, avevano raccontato alla polizia che Marika aveva appuntamento con una persona all’uscita della palestra.
In realtà, come detto, la minore aveva preso l’uscita secondaria mentre il padre la attendeva davanti all’ingresso principale. Poco dopo, aveva spento il cellulare. Questa mattina, prima ancora che Marika venisse materialmente trovata, il procuratore Francesco Paolo Giordano aveva rassicurato: non era un rapimento: “L’ipotesi più accreditata è quelle dell’allontanamento volontario”. E così era stato, effettivamente.