Con l’avvicinarsi delle festività per molti è tempo di tredicesima, cioè la gratifica natalizia. Così è infatti definita la tredicesima mensilità, la mensilità che si aggiunge a fine anno per i lavoratori dipendenti assunti nel settore privato e pubblico che, da contratto, ricevono un doppio stipendio come gratifica per l’anno lavorativo. Per sapere quando arriva e a chi spetta bisogna riferirsi al proprio contratto di riferimento, anche se, a differenza di altre gratifiche come la quattordicesima, è un elemento comune a tutti i contratti nazionali di assunzione di qualunque settore, compresi i pensionati. Come indica la definizione, la tredicesima è legata alle feste natalizie e quindi arriva al massimo entro il 25 dicembre: vediamo tutti i dettagli.
La tredicesima altro non è che il riconoscimento del lavoro svolto durante l’anno e la conseguente gratifica che le aziende riconoscono ai propri dipendenti, assunti a tempo indeterminato e determinato. Il calcolo dell’ammontare è diverso per ogni lavoratore, in base al tipo di contratto di assunzione e al tempo lavorato in azienda: la tredicesima infatti si matura nel corso dell’anno.
La tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti assunti a tempo determinato e indeterminato del settore pubblico e privato. Ne hanno diritto anche i lavoratori domestici, i cassaintegrati, le lavoratrici in maternità anticipata e obbligatoria e i pensionati Inps, compresi anche coloro che ricevono la pensione di reversibilità: per le pensioni minime è prevista anche la cosiddetta “tredicesima pesante”, un importo aggiuntivo.
Anche per chi ne ha diritto ci sono però delle limitazioni. Chi ha usufruito di congedi parentali e per la malattia del bambino, periodi di aspettativa per chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive o ricoprire cariche sindacali, provinciali e nazionali, permessi non retribuiti, assenze ingiustificate e assenze per sciopero si vedrà detratto parte o il totale della tredicesima.
In generale, l’Inps non eroga due tredicesime alla stessa persona: chi riceve una pensione di reversibilità ma è ancora in attività lavorativa ne riceve solo una (quella del contratto), così come chi è in pensione e ha anche la reversibilità ha solo una tredicesima.
Come anticipato, la tredicesima è una gratifica natalizia che spetta per legge a ogni dipendente ma con tempi diversi a seconda del CCNL di riferimento. Il termine massimo è comunque fissato al 25 dicembre: prima di tale data devono essere pagate tutte le tredicesime.
Il calcolo della tredicesima non è difficile. Per sapere a quanto ammonta la propria gratifica natalizia, bisogna considerare che si matura durante l’anno: ogni mese l’azienda mette da parte una quota di mensilità detta rateo che corrisponde a 1/12 della busta paga e che, a fine anno, andrà a formare il “doppio” stipendio per il lavoratore. Il calcolo è uguale per tutti i lavoratori, pubblici o privati, pensionati e i lavoratori domestici.
Abbiamo messo “doppio” tra le virgolette perché anche la tredicesima è tassata con contributi previdenziali INPS e le trattenute fiscali, il che ne porta il valore all’85%-90% dello stipendio mensile.
In caso di lavoratori domestici, per sapere a quanto ammonterà la tredicesima da versare (o ricevere), l’Inps ha messo a disposizione un simulatore per il calcolo della gratifica natalizia e delle ferie, di facile utilizzo: qui trovate tutti i dettagli.
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