Adesso l’accordo tra Amazon e Antitrust europeo è ufficiale. Chiuse le cause contro il colosso dell’e-commerce sulle pratiche commerciali.
Lo ha annunciato il commissario europeo per l’Antitrust a Bruxelles, durante la conferenza stampa. Cambiano le policy di Amazon, dice Margrethe Vestager ai giornalisti, su suo delle informazioni dei dati non pubblici dei venditori e le condizioni di accesso ai programmi.
Margrethe Vestager ha parlato di cambiamenti importanti per quanto riguarda i benefici sia dei clienti che dei venditori, così come dei vettori. Amazon cambia policy e firma la tregua con l’Antitrust, dopo che la commissione Europea ha accettato gli impegni del colosso americano dell’e-commerce riguardo all’uso dei dati aziendali non pubblici dei venditori indipendenti.
Amazon infatti aveva subito diverse investigazioni da parte dell’Ue nel 2019 e nel 2020, che si era mossa per capire i criteri di selezioni delle Buy Box e per l’utilizzo del Prime dei venditori indipendenti.
L’accordo raggiunto tra Ue e Amazon segna la chiusura delle pratiche dopo le cause della Commissione proprio in merito alle pratiche commerciali inizialmente ritenute scorrette. Gli impegni presi dalla società fondata da Jeff Bezos dovranno essere conseguiti entro sei mesi, ossia giugno 2023.
Dunque, su questi tre temi – big data, buy box e accesso al Prime – Amazon ha fatto sapere che non sarà in grado di utilizzare le informazioni sulle operazioni di altri venditori pre ottimizzare la vendita al dettaglio. Inoltre Vestager ha spiegato che con tale impegno in concerto i ricavi, le spedizioni, i tempi e le transazioni non verrano utilizzate da Amazon. In tal modo Amazon non potrà calibrare le sue decisioni – nemmeno interne all’azienda – sulle attività dei venditori.
L’azienda si impegna anche a trattare tutti i venditori allo stesso modo per quanto riguarda le classifiche di selezione della Buy box, con condizioni e criteri che non andranno a discriminare nemmeno la qualificazione dell’offerta Prime. Gli utenti – ma soprattutto i venditori – Prime dovranno essere liberi di gestire e scegliere i propri servizi di spedizioni di consegna e di negoziare con un vettore a loro scelta.
La società americana inoltre non utilizzerà dopo l’accordo firmato con l’Ue le informazioni ottenute tramite la sottoscrizione a Prime con le prestazioni di vettori di terze parti. Lo rende noto la Commissione, che nella conferenza stampa di Bruxelles ha informato di aver trovato la soluzione alle richieste e di aver definitivamente chiuso i casi.
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