Dieci giorni di tregua sulle chiusure, con un allentamento delle restrizioni, a ridosso del Natale, per facilitare lo shopping e far respirare i consumi in picchiata a causa dell’emergenza coronavirus. Secondo quanto riferito da La Repubblica, il governo sarebbe allo studio di un piano per allentare la presa in vista delle feste natalizie, tutelando gli esercizi commerciali e i consumi: anche se l’invito del premier Conte è a un Natale sobrio e rigoroso.
Per il momento l’obiettivo è quello di mantenere la stretta, con l’attuale distribuzione di zone gialle, rosse e arancioni, fino al 3 dicembre. Con l’arrivo di un nuovo dpcm, non si esclude un allentamento delle misure, con riapertura degli esercizi commerciali, anche in zona rossa, per consentire il tradizionale shopping natalizio. E’ possibile che, nei 10 giorni di tregua, possano riaprire anche bar e ristoranti, non soltanto per asporto e domicilio, ma con ogni probabilità solo fino alle ore 18.
I numeri diffusi dall’ultimo rapporto Istat e dai report di Confesercenti confermano la crisi nera per molti settori, che ribadiscono il notevole peso dello shopping natalizio per riprendere un po’ di ossigeno. Secondo i dati dell’Istat del secondo trimestre, negozianti e commessi sono, infatti, tra le principali vittime della crisi del lavoro, dopo la prima ondata di Covid. Sono 191mila gli occupati in meno nel commercio rispetto allo stesso periodo del 2019, con una riduzione del 5,8%. La contrazione è stata ancora maggiore per i lavoratori indipendenti e i piccoli negozianti (-12,7%).
In generale, la propensione agli acquisti è scesa di dieci punti percentuali e la spesa è diminuita molto più del potere d’acquisto. A causa del clima di incertezza, le famiglie hanno preferito risparmiare quanto più possibile per far fronte alle incognite del futuro.
Se proseguiranno le chiusure nelle zone rosse e arancioni, Confesercenti stima che 4,2 miliardi di euro di spesa, nei prossimi due mesi, si sposteranno dal commercio fisico a quello online, di cui 700 milioni solo per il black friday degli sconti pre-natalizi. L’e-commerce è l’unico settore a tenere nell’anno del Covid. Secondo i dati Istat, mentre le vendite non alimentari diminuivano del 13,5% nei primi 9 mesi dell’anno, quelle sul web crescevano del 29,2%.
Lo shopping natalizio potrebbe aiutare a contenere i danni economici della pandemia: questa la posizione delle associazioni di commercianti. Secondo Coldiretti l’acquisto dei regali di natale garantisce ogni anno ossigeno vitale a molte attività produttive made in Italy. Soltanto l’anno scorso anno aveva totalizzato 5,1 miliardi di euro per i regali sotto l’albero. In basse all’analisi Xmas Survey della Deloitte, si tratta di un importo complessivo di 221 euro a famiglia con abbigliamento e accessori, prodotti alimentari e giocattoli tra i regali più frequenti insieme a libri e musica.
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