[aptica-gallery id=”101583″] [didascalia fornitore=”altro”]Ansa[/didascalia]
Il binario che ha ceduto, causando il deragliamento del treno di Trenord a Pioltello, costato la vita a 3 persone, doveva già essere sostituito. La notizia rimbalza sulla stampa dal giorno successivo la tragedia: secondo Repubblica, di fianco ai 23 cm di rotaia che ha ceduto ci sarebbe già stata la parte nuova pronta per essere sistemata. Intanto viene confermato il bilancio ufficiale: 3 morti accertati, 46 feriti di cui 5 gravissimi in codice rosso, 8 in codice giallo, 33 in codice verde, per un totale di 116 passeggeri soccorsi sui circa 250 a bordo del treno, come confermato dai Vigili del Fuoco e dalla Prefettura. Le vittime sono tutte donne e si trovavano tutte sul terzo vagone. Il treno regionale di Trenord 10452, partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi è deragliato tra Pioltello e Segrate, precisamente all’altezza di Seggiano di Pioltello, alle 6:57 del mattino di giovedì 25 gennaio e, come sempre, era pieno di pendolari. La Procura indaga per disastro ferroviario colposo: intanto in mattinata la linea interessata è stata parzialmente riaperta al traffico.
[didascalia fornitore=”altro”]Il luogo dell’incidente alle porte di Milano[/didascalia]
Il treno regionale 10452, partito alle 5:32 da Cremona con arrivo previsto a Milano alle 7:24, come tutte le mattine, era composto da cinque vagoni: i primi due dietro alla locomotrice sono passati, mentre quelli centrali sono usciti dai binari, deragliando vicino Milano alle 6:57. Sul luogo sono arrivati immediati i soccorsi dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri e della Polizia locale, oltre a numerose squadre del 118, che hanno lavorato per ore per estrarre persone dalle lamiere.
Sono tre le vittime confermate, tutte donne. Si tratta di Pierangela Tadini, 51enne originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago (Milano), Giuseppina Pirri, 39 anni, di Cernusco sul Naviglio e Ida Maddalena Milanesi, 61 anni, originaria di Caravaggio (Bergamo): quest’ultima era un dirigente medico dello staff di radioterapia dell’istituto Neurologico Besta di Milano: era specializzata in radiologia, neurologia e neurologia oncologica.
I genitori di Giuseppina Pirri erano con lei al telefono quando il treno è deragliato e hanno appreso la notizia della morte della figlia sul luogo del disastro. La donna aveva chiamato la madre quando si è accorta che il treno era uscito dai binari: “Mia moglie le aveva detto di scappare, poi il silenzio, non ha più risposto”, ha raccontato il padre in lacrime davanti all’obitorio.
[didascalia fornitore=”altro”]La foto del pezzo di rotaia che sarebbe ceduto, ancora non è chiaro se come causa o conseguenza del deragliamento/Twitter[/didascalia]
Fin dai primi momenti, i tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Fs che gestisce l’infrastruttura ferroviaria, si sono concentrati sul fatto che ad uscire dai binari sono state le vetture centrali del treno e non quelle di testa e di coda.
Dalle prime informazioni sembrava che lo scambio si fosse disallineato, forse per un malfunzionamento, ma Rfi lo ha poi escluso. Secondo un comunicato della rete ferroviaria, c’è stato un cedimento strutturale della rotaia di circa 20 cm.
Il treno avrebbe viaggiato fuori dai binari per 2,3 chilometri, andando poi a colpire un palo, alla velocità consueta di circa 100 km/h. Il macchinista, che è ferito lievemente, è già stato sentito dagli inquirenti, dando così informazioni utili alle indagini.
[twitter code=”https://twitter.com/emergenzavvf/status/956441341449383937″][didascalia fornitore=”altro”]L’immagine del treno deragliato scattata dall’alto dai Vigili del Fuoco/Twitter[/didascalia]
I soccorsi sono stati immediati: la prima chiamata ai Vigili del Fuoco è arrivata alle 7:07, a dieci minuti esatti dal momento dello schianto. L’ospedale San Raffaele ha attivato un piano di maxi-emergenza che prevede la mobilitazione di tutto il personale, la liberazione di posti letto nei reparti, l’assistenza di un team di psicologi, l’attivazione di un numero di telefono per i familiari delle persone coinvolte (0226439000) per ricevere informazioni sulle persone ricoverate in ospedale, così come tutti gli ospedali della città di Milano.
La Prefettura ha creato due numeri di telefono per informazioni e supporto alle vittime e ai loro parenti: 02 77584184 – 02 77584892
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“Di assoluta qualità la risposta istituzionale integrata nella gestione dei soccorsi. In particolare, velocissima, intensa e perfettamente coordinata la fase del soccorso sanitario di Emergenza effettuato, con impiego massivo di uomini e mezzi, da parte di AREU 118 Lombardia”, ha dichiarato il presidente nazionale del SIS 118 Mario Balzanelli.
Intanto è esplosa la polemica sui social dopo il tweet di Trenord che avvisa i passeggeri dello stop su tutta la rete ferroviaria per un “inconveniente tecnico a un treno”.
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Pendolari e passeggeri sui social stanno esprimendo la loro rabbia per il linguaggio troppo tecnico usato per quello che è un disastro ferroviario: le condizioni in cui spesso i pendolari di Trenord sono costretti a viaggiare sono solo uno dei tanti problemi dell’infrastruttura ferroviaria italiana che ha, da un lato l’eccellenza dell’Alta Velocità, dall’altro le situazioni spesso al limite del vivibile, per i treni locali e regionali che sono i più frequentati ogni giorno da milioni di persone.
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L’incidente ferroviario vicino a Milano è solo l’ultimo in ordine di tempo. Due anni fa abbiamo dovuto contare i morti per il treno deragliato in Puglia che ha causato 23 vittime, sfiorando pochi giorni dopo un’altra tragedia.
[didascalia fornitore=”altro”]Gli interni del vagone deragliato/Vigili del Fuoco[/didascalia]
Le immagini dei Vigili del Fuoco raccontano la gravità dell’incidente: si vedono due carrozze centrali accartocciate a 90 gradi l’una rispetto all’altra: i pompieri hanno usato delle scale per raggiungere l’interno dei vagoni, tagliando le lamiere per estrarre le persone incastrate.
La Procura di Milano ha intanto aperto un fascicolo per disastro colposo ferroviario. “Abbiamo individuato un cedimento tra vagoni ma sono ancora in corso tutti gli accertamenti per chiarire il quadro”, ha detto il questore di Milano Marcello Cardona. Il cedimento sarebbe avvenuto a 1,5 km dal luogo dell’incidente, il che sembrerebbe coincidere con le prime testimonianze dei passeggeri che hanno parlato di vagoni che tremavano e poi un boato.
Secondo un operaio edile straniero, impiegato in una ditta di Porta Genova, che era sul treno, alcuni suoi colleghi “non ce l’avrebbero fatto”, come ha dichiarato a Sky Tg 24.
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Intanto iniziano ad arrivare le prime reazioni dei politici. “Diamo solidarietà alle vittime, il problema dei pendolari e del trasporto è uno dei temi che noi affrontiamo, la tutela del lavoro passa anche dal pendolarismo”, ha dichiarato Pietro Grasso di Liberi e Uguali a Radio 24.
“Purtroppo siamo in debito rispetto alle infrastrutture abbiamo un distacco con la Spagna e la Francia di almeno il 50%”, ha aggiunto Silvio Berlusconi a Rtl 102.5. “Dobbiamo migliorarle, purtroppo succedono gli incidenti ovunque nel mondo ma non è una buona ragione per non approfondire le cause e ed evitare che succeda ancora”.
A lui si aggiunge Matteo Salvini. “Ogni volta che si parla di interventi economici a Roma, c’è una riga sui tagli al trasporto pubblico locale; magari questo evento è fortuito ma forse prima di tagliare sulla sicurezza e sulla manutenzione bisognerebbe valutare dove tagliare: in Italia gli sprechi da tagliare sono tanti”, dice.
Il trasporto ferroviario locale è però prerogativa delle Regioni e la Lombardia è governata dagli anni Novanta dal centrodestra, scatenando la reazione del centrosinistra.
“Il deragliamento fa tragicamente il paio con l’incidente mortale sul lavoro alla fabbrica Lamina e Milano è la città del lavoro”, ha commentato Beppe Sala, sindaco PD del capoluogo meneghino, a Rai News 24. “Il nostro dovere civile è dare massima attenzione alla sicurezza. Queste tragedie ci obbligano ad andare al di là delle polemiche politiche, dobbiamo lavorare tutti uniti”.
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