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Politica

Trent’anni di carcere per gli scafisti: ecco il contenuto della bozza sul decreto migranti

Il Consiglio dei Ministri in Calabria è stato convocato alle ore 15:45. Se da una parte l’esecutivo vuole puntare al pugno di ferro nei confronti dei trafficanti e alle espulsioni maggiormente efficaci, dall’altra sta lavorando ad una semplificazione di tutte le procedure che servono per chi vuole entrare in Italia legalmente.

Matteo Piantedosi e Giorgia Meloni-Nanopress.it

Fra le varie misure contenute all’interno della bozza troviamo: il decreto flussi che diventa triennale, il potenziamento dei vari centri di permanenza per tutti i rimpatri ed una stretta per quanto riguarda la gestione di tutti i centri di accoglienza.

Decreto migranti, 30 anni di carcere per gli scafisti

Se da una parte l’esecutivo vuole puntare al pugno di ferro nei confronti dei trafficanti e alle espulsioni maggiormente efficaci, dall’altra sta lavorando ad una semplificazione di tutte le procedure che servono per coloro i quali vogliono entrare in Italia legalmente e all’estensione del decreto flussi. Il governo è convocato alle 15:45 e diverse scritte sono comparse sui muri della strada che porta a Cutro, luogo in cui si terrà il Cdm. Una è ‘+72’ seguita da una croce e da ‘Cutro e la Calabria come Siria e Pakistan abbandonati a se stessi’. Poi, poco più in là ‘il governo arriva, i morti rimangono’, ‘benvenuto in Italia’, ‘anche Cutro è un comune italiano’, ‘la loro speranza è uguale alla nostra’ e per finire una frase contro il ministro dell’interno, ovvero ‘Cutro non difende Piantedosi’. 

Matteo Piantedosi-Nanopress.it

Il sindaco di Crotone, ovvero Vincenzo Voce, è contrariato; infatti ad Agorà egli stesso ha dichiarato di non aver ricevuto alcun invito al Cdm:

“No, non mi hanno invitato. È strano, perché Crotone ha fatto la parte principale in questa tragedia. Uno sgarbo istituzionale, mettiamola in questo modo”

Per quanto riguarda invece gli scafisti, Francesco Paolo Sisto, ovvero il vice ministro alla Giustizia, ha dichiarato durante un’intervista per Tg24, a Start:

“Pensiamo a qualche fattispecie normativa, ad esempio una delle ipotesi è il reato di strage che possa essere esteso alle disgrazie che purtroppo sono sotto gli occhi di tutti. Anche in queste ore vi sono stati ulteriori sbarchi con alcuni cadaveri che sono stati recuperati”

Scritte contro Piantedosi-Nanopress.it

Riguardo il decreto che teoricamente dovrebbe uscire dal Cdm, saranno presenti delle limature dell’ultimo momento: è avvenuto un confronto fra Matteo Salvini, leader leghista, e Giorgia Meloni, assertore della linea dura che è impegnata a cercare di trovare un punto d’incontro che tenga la sua maggioranza compatta. Di seguito le principali misure che andrebbero adottate:

Stretta su scafisti: tutti i dettagli

La bozza prevede trent’anni di carcere per tutti i trafficanti se causeranno la morte di più persone:

“Chiunque promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato quando il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante, è punito con la reclusione da venti a trenta anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone.”

Stessa pena verrà applicata se da quello stesso fatto dovessero derivare la morte di più di una persona oppure lesioni gravi ad una o più persone. Se viene provocata la morte di una sola persona la pena applicata sarà quella dai 15 ai 24 anni di reclusione. Se dal fatto invece derivano lesioni gravi o gravissime la pena applicata sarà la reclusione da 10 a 20 anni.

Giorgia Meloni-Nanopress.it

Espulsioni e rimpatri, il punto

All’interno della bozza del decreto sono presenti anche potenziamenti per quanto riguarda i centri di permanenza appunto per i rimpatri. La realizzazione delle strutture sarà effettuata:

“anche in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonché dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea”

Lo stesso, se uno straniero dovesse essere rintracciato e dovesse avere uno status irregolare gli si consegna, nella maggior parte dei casi, un foglio che lo inviti a lasciare immediatamente il territorio nazionale. Il governo ad oggi punta alle espulsioni e alla loro effettività, puntando all’ok da parte dei paesi di origine, fermo restando però che questi ultimi debbano essere sicuri: ovvero, coloro i quali vengono rimpatriati non devono finire all’interno di una zona di guerra oppure rischiare dei trattamenti disumani.

Impulso a flussi regolari

Inoltre l’esecutivo vuole intervenire anche con uno strumento per quanto riguarda il decreto flussi: secondo la bozza del testo diventerà triennale. Sono stati già programmati 83.000 ingressi circa, tutti regolari in quanto sono stati effettuati per motivi di lavoro. Ci saranno numeri molto più alti adesso per cercare di venire incontro a tutte le esigenze del mondo produttivo. I posti disponibili sono dai 300 ai 500 mila secondo Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura. La bozza parla di quote preferenziali per i lavoratori dei Paesi che:

“anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari”

Oltre, la bozza spiega che consentito anche l’ingresso, nonché il soggiorno per motivi di lavoro per gli stranieri residenti all’estero che dovrà però completare un corso civico-linguistico e di formazione professionale organizzato su base di fabbisogni che sono stati manifestati dal settore produttivo interessato al ministero del lavoro. Il ministero del lavoro inoltre può promuovere:

“la stipula di accordi di collaborazione e intese tecniche con soggetti pubblici e privati operanti nel campo della formazione e dei servizi per il lavoro nei Paesi terzi di interesse per la promozione di percorsi di qualificazione professionale e la selezione dei lavoratori direttamente nei Paesi di origine, che potranno fare ingresso in Italia”

Ingressi più semplici, corridoi umanitari e sorveglianza

Riguardo gli ingressi ci sarà una semplificazione della norma e di tutti gli adempimenti burocratici che sono necessari a coloro i quali intendono chiedere di entrare in Italia legalmente. Gli uffici diplomatici potrebbero essere coinvolti per effettuare l’esame delle domande in loco, insieme alla collaborazione dei Paesi, specie quelli del Nordafrica, con i quali Roma ha accordi. C’è poi il potenziamento della sorveglianza marittima e la Marina, a proposito di ciò, aggiorna la situazione marittima nazionale che bisogna condividere in ambito intergovernativo avvalendosi anche delle informazioni acquisite da tutte le amministrazioni statali che sono in grado di esercitare competenze in materia. A tal proposito la Marina si avvale di un dispositivo integrato interministeriale di sorveglianza marittima.

Guardia Costiera a Cutro-Nanopress.it

La gestione dei centri

Per quanto riguarda infine la gestione dei centri, la bozza parla di una stretta per quanto riguarda le inadempienze sulla gestione dei vari centri per i migranti. Si sta considerando il caso di grave inadempimento dei vari obblighi previsti da uno schema di capitolato di gare per il centro migranti e un’immediata cessazione di esecuzione del contratto che possa in qualche modo compromettere la continuità di servizi considerati indifferibili per tutelare i diritti fondamentali e quindi la salvaguardia dei vari livelli occupazionali. In tal caso, nella bozza si legge che:

Aurora de Luca

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