Una donna di 30 anni rinviata a giudizio per stalking: per l’accusa avrebbe finto una gravidanza e il parto per tornare con l’ex.
Il caso sarebbe avvenuto a Roma, secondo quanto riportato da Adnkronos, e vedrebbe protagonisti una giovane donna e l’ex compagno a cui, pur di riallacciare i rapporti, avrebbe mentito fingendo di essere incinta e tempestandolo di chiamate, messaggi e varie molestie.
Finge gravidanza e parto per stare con l’ex, rinviata a giudizio a Roma
Le condotte della 30enne che sarebbe stata rinviata a giudizio con l’accusa di stalking aggravato, secondo quanto riportato dalla stessa agenzia di stampa che richiama le parole usate dal pm, avrebbero provocato nell’ex compagno un “grave e perdurante stato d’ansia”.
Una situazione che, secondo il quadro a carico della donna, sarebbe diventata per l’uomo fonte di timori per la propria incolumità.
Stando a quanto riportato da Adnkronos, la 30enne sarebbe finita a processo dopo una vicenda che l’avrebbe vista fingere di essere incinta e il parto pur di tornare con l’ex fidanzato.
La ricostruzione della vicenda
La stessa agenzia di stampa riporta una ricostruzione della vicenda che sarebbe costata il rinvio a giudizio per una giovane donna di 30 anni a Roma.
Nel tentativo di riallacciare il rapporto con l’ex compagno avrebbe finto la gravidanza dppo averlo tormentato con sms, telefonate e molestie di vario genere.
La situazione avrebbe spinto l’uomo a cambiare residenza e a percorrere il tragitto verso la propria abitazione indossando un casco.
I fatti si sarebbero verificati tra il 2018 e il 2019 e la donna avrebbe simulato dei malori allo scopo, secondo l’accusa, di attirare la sua attenzione.
In una occasione avrebbe persino cercato di fermare la sua auto aggrappandosi ad uno sportello.
Nella ricostruzione riportata dall’agenzia di stampa, inoltre, si legge che la 30enne avrebbe indotto così l’ex compagno a spostarsi dal posto di lavoro per soccorrerla.
Tra le condotte che le sarebbero contestate, anche presunti appostamenti per seguire l’uomo nei vari luoghi da lui frequentati.
I timori che l’uomo avrebbe maturato lo avrebbero costretto a modificare le proprie abitudini di vita portandolo addirittura a ridurre le sue uscite.
L’avvocato Emanuele Fierimonte, legale dell’ex compagno della donna, ai microfoni di Adnkronos ha commentato il rinvio a giudizio come “un primo risultato” sebbene, dal punto di vista giudiziario, ci si trovi soltanto all’inizio della questione.
I danni subiti dal suo assistito, sostiene ancora l’avvocato nel suo intervento all’agenzia, sarebbero “inimmaginabili”.
La prima udienza del processo sarebbe fissata per il 3 maggio prossimo presso il tribunale monocratico della Capitale.