Rodolfo Ravagni ha cercato nella giornata di venerdì di mettersi più volte in contatto con il padre, ma ha risposto un necroforo di Trento.
Quindi è stata appresa la morte di Armando Ravagni in un modo davvero insolito.
Ci troviamo a Trento per riportare una notizia davvero particolare, infatti un uomo ha cercato durante tutta la giornata di venerdì di mettersi in contatto con il padre.
Si chiama Rodolfo Ravagni e il padre Armando era particolarmente conosciuto non solo in città ma anche nell’intera regione per il suo lavoro di ingegnere che ormai si era lasciato alle spalle poiché era in pensione.
Parliamo al passato perché Rodolfo ha scoperto che il padre è morto e a dargli la sconcertante notizia è stato un necroforo, che ha risposto alla sua ennesima chiamata sul cellulare dell’uomo.
Armando si trovava nella camera mortuaria del cimitero cittadino e grazie alla risposta del funzionario comunale, la famiglia dell’ingegnere ha potuto apprendere la notizia.
Ma cosa è successo davvero ad Armando e per quale motivo è morto? Non si hanno molte informazioni in merito a questo avvenimento insolito, si sa solo che l’uomo come anche altre mattine, era uscito alle 8 dalla sua casa in piazza Fiera.
Poco lontano da casa, precisamente davanti alle scuole Crispi, si sarebbe poi accasciato al suolo probabilmente colto da un malore, questo è quanto si è evinto grazie alla testimonianza del necroforo.
La morte di Armando è avvenuta in un luogo vicino al centro storico di Trento ma su questo decesso rimangono molti lati oscuri.
Ad esempio, come mai nessuno ha avvisato i familiari dell’ingegnere ma questi hanno appreso la notizia quasi per caso?
Proprio per vederci chiaro, il figlio della vittima ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Trento chiedendo che vengano effettuati accertamenti per capire la dinamica dei fatti e quindi accertare le responsabilità.
Tutta la famiglia della vittima è scossa da quanto accaduto, in particolar modo Rodolfo che è stata la prima persona ad apprendere della morte del padre.
“vogliamo sapere cosa è successo. è folle che nessuno ci abbia avvisato. andremo a fondo a questa storia”.
Secondo i dettagli forniti all’uomo che per ore ha cercato disperatamente il padre al telefono, sembra che siano stati effettuati diversi massaggi cardiaci da alcuni passanti.
Purtroppo non c’è stato nulla da fare e la salma è stata quindi trasferita presso il cimitero di Trento.
“nessuno ci ha avvisato. mio padre aveva con sé cellulare e documenti, possibile che non ci sia stata una persona che abbia pensato di avvisare la famgilia? vogliamo capire”.
Il legale Lorenzo Eccher, che segue la famiglia, ha affermato che ancora dopo giorni non si hanno notizie chiare.
“Abbiamo presentato un esposto perché se non fosse stato per l’operatore del cimitero, la famiglia avrebbe denunciato la scomparsa di armando”.
La famiglia attende ora i risultati dell’autopsia e nell’istanza è stato richiesto anche che vengano controllate le telecamere di sorveglianza delle zone percorse da Armando quel venerdì.
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