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Cronaca

Trieste: mamma partorisce in casa, ma il piccolo non sta bene | L’ostetrica non chiama i soccorsi

Una tragedia che poteva esser evitata se solo l’ostetrica avesse chiamato immediatamente l’ambulanza. Una mamma decide di partorire in casa, ma il suo bambino è gravissimo. Ecco cosa è successo.

Neonato in ospedale – Nanopress.it

Il piccolo, dopo la nascita, inizia a non star bene, ma hi stava assistendo la mamma non chiama subito i soccorsi.

Trieste: bimbo appena nato gravissimo

Una storia che fa pensare ma che, allo stesso tempo, ci porta a pensare. Una mamma, liberamente, sceglie di partorire in casa e, accanto a lei, c’è il personale che la assiste in questo momento per lei così particolare e bello. Ma al momento della nascita del suo bambino, c’è qualcosa che non va. Il piccolo non sta bene, ma l’ostetrica che era lì con la neo mamma, non chiama subito l’ambulanza.

Questo è accaduto a Trieste. Il parto in casa era andato nel migliore dei modi possibili, ma il piccino, una volta venuto al mondo, ha iniziato ad avere delle difficoltà, in particolare di carattere respiratorio. Era necessario subito il suo trasferimento in ospedale, ma l’ostetrica che stava assistendo la sua mamma, purtroppo, non l’ha fatto in tempo.

La donna, infatti, è stata lei a portare il piccolo, poi, all’ospedale infantile della città, dove ora il bambino è ricoverato in gravi condizioni. Nonostante le evidenti difficoltà del neonato dopo la nascita, l’ostetrica non ha subito chiamato il 118 per far arrivare l’ambulanza e portarlo in ospedale, ma è stata lei stessa a portare il piccolo.

Al momento, non si conoscono quali sono le condizioni del piccolo. Si sa soltanto che è ricoverato nel reparto di Neonatologia del nosocomio di Trieste e che è in prognosi riservata. I medici mantengono il riserbo sulle sue condizioni. Dall’altro lato, però, la Procura ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato. Reato che può cambiare a seconda di come si sviluppano le condizioni del bambino.

ambulanza – Nanopress.it

L’ostetrica non ha subito chiamato i soccorsi

Se il piccolo tornerà a stare bene e la sua famiglia non decidesse di sporgere querela, allora non ci sarebbe nessun caso a procedere. Ma se invece le condizioni del bimbo dovessero peggiorare e precipitare da un momento all’altro, il reato che verrebbe ad esser contestato è quello di omicidio colposo.

L’attenzione, anche da parte della Procura della città triestina è concentrata sulla stessa ostetrica la quale, nello scorso mese di gennaio, aveva assistito un’altra partoriente, sempre in casa. In quel caso, però, il piccolo non era sopravvissuto. Al momento, però, l’Ordine delle ostetriche di Trieste è al corrente della notizia riguardante la sua appartenente, ma non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.

I medici dell’ospedale dove il bambino è ricoverato, al momento, non hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni sulle sue attuali condizioni di salute. Il piccolo è nel reparto di Neonatologia dell’ospedale infantile “Burlo Garofalo” di Trieste ed è in prognosi riservata. L’indagine è aperta ma, al momento, non ci sono indagati in merito. Si attendono solo notizie circa le condizioni del bambino per poter iniziare a procedere e capire le cause di cosa è successo.

Rosalia Gigliano

classe 1989, di Napoli. Sono laureata in Filologia Moderna e, dal 2013, sono anche una giornalista pubblicista. Fra le mie principali passioni ci sono la lettura e la scrittura, passioni che sono diventate poi, mano mano, il mio mestiere. Tutto ciò che fa cultura e che può ulteriormente arricchire sia me che mi sta intorno, sono il mio pane quotidiano. Scrivo su Nanopress.it dallo scorso giugno 2022, occupandomi prevalentemente di cronaca (nazionale, ma anche estera) nella mia funzione di redattore. Incontrare il team di Nanopress.it è stata una scelta che rifarei ancora ed ancora, perché mi ha riportata dove è nata la mia passione per il giornalismo: il mondo della cronaca.

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