Il celebre una tantum che è stato aggiunto attraverso la legge di bilancio del 2023 ha visto un aumento di 66,8 euro al mese per coloro che lavorano nelle cariche più prestigiose.
I lavoratori che invece operano all’interno dei settori più bassi vedranno un aumento di soli 23,17 euro al mese.
Stipendi triplicati per i dirigenti dell’amministrazione pubblica
Tutti quegli uomini e quelle donne che occupano le posizioni più alte nel settore dell’amministrazione pubblica hanno visto un aumento una tantum molto più elevato rispetto ai dipendenti semplici.
E questo è ciò che è accaduto nel momento in cui è entrata in vigore la nuova legge di bilancio del 2023, secondo la quale, per questo settore in particolare, è previsto un aumento di 66,8 euro al mese.
Cosa ben diversa invece per coloro che occupano gli scalini più bassi in quanto per loro l’aumento è di soli 23,17 euro.
La maggior parte della pubblica amministrazione, ossia coloro che lavorano come dirigenti ma che appartengono ai livelli più bassi, otterranno un aumento che va da un minimo di 24 euro fino ad un massimo di 40 euro al mese.
Sono questi i dati condivisi a seguito di un’analisi portata avanti da Il Sole 24 ore secondo il quale è possibile affermare che i dirigenti vedranno un aumento di stipendio triplicato rispetto ai singoli dipendenti.
Delle cifre che sono state messe a disposizione nel momento in cui sono state rese pubbliche le tabelle della Ragioneria Generale dello Stato all’interno delle quali è possibile notare tutti gli aumenti appena indicati che vedono come protagonista proprio l’intera articolazione della pubblica amministrazione.
Il medesimo meccanismo è stato poi applicato anche per le Regioni, Province, comuni ospedali, ASL e università.
L’aumento della tantum
È molto importante ricordare che questo aumento una tantum per questo 2023 viene stabilito in proporzione alla busta paga.
In poche parole ai dipendenti viene riconosciuto l’1,5% dello stipendio, moltiplicato poi per 13 mensilità.
Ed è per questo motivo che è facile capire la ragione per cui l’aumento risulta essere più alto le posizioni più virtuose.
Poiché si tratta di un aumento che si basa sul compenso mensile, è poco probabile che il bonus riuscirà a compensare il caro vita a causa dell’elevato tasso d’inflazione.
Inoltre i bonus per i dipendenti pubblici non prendono anche tutti gli oneri riflessi che solitamente sono a carico dell’amministrazione.
Ovviamente stiamo facendo riferimento all’IRAP e ai contributi previdenziali.
La somma in questione va poi a comporre l’importo complessivo che sarà poi destinato per il rinnovo dei vari contratti appartenenti al pubblico impiego.