Il Movimento 5 Stelle depositerà una diffida nei confronti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per sospendere il rinnovo della recente concessione della Piattaforma Vega in Sicilia, a fronte dei 70 milioni di euro di danni già certificati. Sulla piattaforma è in corso un procedimento giudiziario, dal 2007. Il Movimento 5 Stelle ha chiesto la sospensione, almeno fino alla sentenza di primo grado del procedimento in corso: il Ministero dell’Ambiente si era infatti costituito parte civile contro Edison che gestisce la piattaforma offshore, ma nonostante questo ne ha concesso il rinnovo.
Il 16 aprile del 2015 il Ministero dell’Ambiente ha dato parere positivo alla valutazione di impatto ambientale per il raddoppio della piattaforma Vega in Sicilia, dopo qualche mese, il 13 novembre, il Ministero dello Sviluppo Economico guidato dall’ex Ministra Federica Guidi ha concesso il rinnovo e il permesso per altri 10 anni, così a meno di 12 miglia dalla riserva naturale del fiume Irminio, Edison potrà costruire una seconda piattaforma petrolifera, Vega B, per continuare a sfruttare il giacimento, attivo dal lontano 1984.
La deputata Claudia Mannino, portavoce del Movimento 5 Stelle, ha interrogato il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti in una interpellanza urgente svoltasi questa mattina alla Camera. “La concessione della Vega risale al 1984 – sottolinea la Mannino – e a novembre del 2015 la discussa ex ministro Guidi l’ha addirittura prorogata per altri 10 anni riconoscendone la ‘compatibilità ambientale’. Alla luce del dettagliato rapporto Ispra, che ha certificato i danni, ci aspettavamo dal ministero di Galletti un gesto di autotutela – incalza la deputata M5s – sospendendo la concessione almeno fino al 5 maggio 2016 data in cui inizierà i processo. Ma invece no. Per il ministro quelli sono danni da un’attività illecita. Quasi un episodio marginale nell’arco temporale di attività della piattaforma. La Vega, insomma, per Galletti, deve continuare il suo lavoro perché è necessaria all’approvvigionamento energetico del Paese. Come se avessimo interpellato il ministero dello Sviluppo economico invece che quello per l’Ambiente. Evidentemente Edison e Confindustria vengono prima della tutela ambientale e della salute dei cittadini”. La risposta del Ministro è stata considerata insufficiente: “Incredibili le parole del Ministro dell’Ambiente che è venuto a giustificare in Aula per il raddoppio della piattaforma Vega nel canale di Sicilia nonostante i danni ambientali ingentissimi, da 69 milioni di euro, tanto che lo stesso ministero si è costituito parte civile nel procedimento in corso”. Da qui la richiesta di diffida.
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