Trivellazioni nell’Artico: Lego rompe l’alleanza con Shell

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Le trivellazioni nell’Artico avevano suscitato parecchia preoccupazione presso gli ambientalisti. Le operazioni di esplorazione dei ghiacci sono portate avanti da Shell, che aveva concluso una partnership con Lego. Alla fine gli ambientalisti hanno vinto la partita e in modo particolare Greenpeace ha potuto festeggiare il buon risultato della campagna che è stata portata avanti contro questa pratica che mette a rischio la sostenibilità ambientale.

Adesso Lego ha deciso di interrompere l’alleanza con Shell. I sostenitori di Greenpeace avevano postato su YouTube un video di protesta, che mostrava un paesaggio artico progressivamente sommerso dal petrolio. C’erano state manifestazioni di protesta e perfino una petizione. Tutte le azioni hanno riscosso un incredibile successo e hanno incontrato numerose adesioni. Evidentemente le pressioni mediatiche che sono state attuate hanno raggiunto l’obiettivo desiderato dagli attivisti. Lego, infatti, ha fatto sapere che non rinnoverà l’accordo con Shell, dopo che sarà scaduto quello attuale. L’amministratore delegato della Lego ha precisato, comunque, che Greenpeace avrebbe fatto meglio a rivolgersi direttamente alla compagnia petrolifera, non mettendo in mezzo l’azienda dei celebri mattoncini.

La Lego ha affermato di non approvare le tattiche usate dalla nota associazione ambientalista. Tuttavia ha deciso di rinunciare all’accordo, per non creare incomprensioni e per portare avanti un processo di produzione che vuole continuare a stimolare esperienze di gioco creative. Il direttore esecutivo di Greenpeace si è dichiarato molto soddisfatto e ha sottolineato come sia opportuno che anche le altre aziende che collaborano con Shell seguano l’esempio della Lego, rinunciando alla loro partnership. Secondo i rappresentanti di Greenpeace, la campagna ambientalista ha ottenuto una risposta straordinaria da parte della gente, che si è accorta dell’enorme contraddizione esistente nella collaborazione fra le due aziende. Shell, sottolineano gli ambientalisti, ha tentato di darsi credibilità, proponendosi anche come sponsor di una mostra dedicata ai mutamenti climatici. Tuttavia spesso le azioni sono lontane da ciò che è manifestato dalle intenzioni e questo rischia di mettere in grave pericolo il rispetto dell’ambiente. Adesso Greenpeace ha portato un punto a proprio favore.

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