Un bambino di 8 anni di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, non può frequentare la scuola elementare perché nella sua classe ci sono troppi bambini non vaccinati, e lui, essendo malato, rischia letteralmente la vita. Di recente il bambino è stato sottoposto a un trapianto di midollo per curare una forma di leucemia mieloide acuta, per questo, essendo più fragile di altri, rischierebbe a frequentare l’istituto scolastico che ospita tanti, troppi bambini non vaccinati.
La storia è stata raccontata dl medico Oriana Maschio, di Castelfranco Veneto, attraverso un post su Facebook, che poi è stato riportato dal Gazzettino e ha fatto il giro del web.
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Nel post si legge: ”Sono stordita. Incontro un’amica pediatra. Eravamo assieme in macchina un anno fa quando da Padova arrivò la notizia. Il bimbo con la febbre alta da sei giorni aveva un bruttissimo emocromo e si confermava la più terribile delle leucemie, il mostro che a noi medici fa venire i brividi : leucemia mielode acuta. Lei iniziò a piangere, chissà se ce l’avrebbe fatta. Oggi le chiedo del bambino che ora ha otto anni. “Bene!“ mi risponde con un sorriso “è stata dura ma ora sta meglio grazie al trapianto di midollo della sorellina di dieci anni“. Gioisco per lui, ha l’età di Edo, il mio amato nipote, campione di scala quaranta. “ora c’è un problema, non possiamo mandarlo a scuola, ci sono cinque bambini non vaccinati nella sua classe e, vivendo in un paese non c’è alternativa, nell’altra classe ce ne sono altri tre”. Ma dico, siamo in un paese civile? Siamo nel 2018 ed esiste questa gente stupida che trova in politici imbecillì una voce, gente che sproloquia dimenticando che non pratichiamo più l’antivaiolosa visto che l’organizzazione mondiale della sanità ha confermato che l’ultimo caso di vaiolo al mondo risale al 1978. Intanto i bambini che hanno subito chemio ( ma questa gente sa cosa vuol dire per un bambino ?) dovranno cercare una classe di bambini vaccinati e magari come Andrea ( nome di fantasia ) alzarsi prima ogni mattina per andare col papà in macchina in un altro paese…
”La storia è vera – ha confermato Maschio all’Ansa – l’ho saputa da una mia collega. Anche se ne ho “romanzato” i contorni il bambino esiste, va in giro con la mascherina, e il problema si pone quando rientrerà in classe e verrà affrontato, credo, con tutta la chiarezza possibile dai suoi genitori”.
Ricordiamo che per la scuola dell’obbligo c’è tempo fino al 31 ottobre per presentare la documentazione che certifica il completamento del percorso vaccinale dei bambini. Nel frattempo però, chi ha esigenze speciali, come i bambini con patologie di un certo rilievo, sono costretti a non frequentare gli istituti scolastici per non rischiare di morire per qualche complicazione.
La dottoressa ha esposto il suo punto di vista di medico: ”il fatto è paradigmatico, e sono indignata per queste opinioni che circolano, sproloqui non basati sull’evidenza scientifica, sfruttati da certi politici, e non possiamo più dare spazio all’idiozia”.
D’altronde non è la prima volta che accade un episodio del genere. La vicenda ricorda, infatti, quella di una bambina che frequentava una scuola di infanzia della provincia di Treviso che non è potuta più entrare in classe poiché c’erano due bimbi non vaccinati che avevano contratto la varicella, e lei, trapiantata e con deficit immunitario, rischiava di essere contagiata, quindi rischiava la vita essendo immunodepressa. La madre della piccola, all’epoca, per questa vicenda sporse anche una denuncia alla magistratura.