Sandra Badie, atleta di ju jitsu della squadra francese, è stata trovata morta giovedì per un arresto cardiaco.
La ragazza era una delle figure più importanti del team e a darne la triste notizia è stato il France Jujitsu sulla sua pagina Facebook ufficiale. Era un’atleta formidabile e tutti nell’ambiente sportivo la ricordano come una professionista amante di questo sport. Fra gli ultimi successi, il titolo di campionessa mondiale nel 2022 e il terzo posto negli ultimi World Games. La federazione francese, da cui dipende questo sport che combina diverse arti marziali, ha espresso il suo cordoglio per questa perdita improvvisa causata da un malore che ha avuto luogo nella notte fra giovedì e venerdì.
Sandra Badie aveva solo 31 anni e tutta la vita davanti, una vita che in gran parte era stata caratterizzata dalla sua passione per il ju jitsu, sport scoperto relativamente tardi ma che l’aveva portata a grandi successi come la vittoria del titolo mondiale nel 2022.
Militava nella squadra francese e proprio la Federazione del Paese ha reso nota la morte avvenuta giovedì notte per arresto cardiaco, tramite un post social dove ha espresso vicinanza alla famiglia e ha ricordato una grande atleta.
Sandra si era anche qualificata al terzo posto negli ultimi World Games, una manifestazione sportiva che comprende competizioni di molte discipline che non si trovano nei Giochi Olimpici. Fra questi appunto il ju jitsu, sport in cui ha sempre dato il massimo per raggiungere grandi risultati sia individuali che in squadra.
Una donna con una forza caratteriale importante, che si divideva fra lavoro e sport, prediligendo sempre quest’ultimo che ormai era la sua linfa vitale. Ha collezionato successi e premi senza mai problematiche rilevanti dal punto di vista della salute. Verranno effettuati ulteriori esami sul corpo ma al momento sembra che la causa sia proprio un arresto cardiaco anche se è difficile stabilirne le cause o se comunque ci fossero campanelli d’allarme che sono stati trascurati.
Tesserata con il Judo Club Soumoulou, Sandra ha ottenuto il terzo posto ai World Games di Birmingham, nella categoria dei pesi sotto i 48 chili ed è diventata vice campionessa mondiale di ju jitsu ad Abu Dhabi nell’autunno del 2022. Poi ha concorso per il titolo con la Francia nella gara a squadre miste.
Il club con il quale era iscritta si è aggiunto al cordoglio del mondo dello sport, definendo la campionessa come una personalità emblematica che lascerà un grande vuoto intorno a sé. Sandra aveva sacrificato tutto per questo sport e praticamente viveva per il ju jitsu, questo affermano tutti coloro che la conoscevano. Il presidente Patrice Jouany ha dichiarato:
“abbiamo più di 500 membri ma siamo tutti una grande fmaiglia. ho ricevuto tantissime chiamate in seguito alla morte di sandra. io stesso sono rimasto sconvolto dalla notizia, una morte improvvisa ha lasciato tutti attoniti”.
Nel suo palmares possiamo contare tre titoli di campionessa mondiale, tre medaglie europee, quattro mondiali, un bronzo individuale e un oro a squadre.
Sandra era originaria di Pau e i suoi concittadini si sono uniti in queste ore ai tanti messaggi arrivati dal mondo dello sport perché Sandra non era solo una donna che aveva dato il sangue nelle arti marziali ma anche una ragazza dolce, simpatica e socievole, con un’ampia cerchia di amici che le volevano bene e la sostenevano nel suo percorso da atleta. L’intera cittadina francese si è stretta al dolore dei suoi familiari per questa perdita.
La frazione dove la giovane viveva si chiama Soumoulou ed è un piccolo centro di 1.500 abitanti a circa 20 chilometri a est di Pau. Qui era conosciuta come allenatrice di bambini nello stesso sport che l’ha vista trionfare fin dalle gare giovanili fino ad oggi che era diventata una professionista plurititolata. Era molto umile e con un grande cuore, così l’ha ricordata anche il suo primo allenatore di quando era bambina, Daniel Basterreix, che l’ha seguita fin dalla prima volta in cui ha varcato la porta di un dojo.
Oltre al lavoro di allenatrice, Sandra era sorvegliante notturna presso la casa educativa Saint-Vincent de Paul, a Pau ma c’era anche spazio per gite sulle montagne nei periodi in cui era libera da sport e impegni lavorativi.
La priorità però era sempre stata la carriera sportiva, tanto che Daniel ha confessato che i due si vedevano quasi quanto lei frequentava i suoi familiari, anche perché il centro sportivo dista soli 100 metri dalla sua abitazione.
Sandra era una forza della natura e prima di diventare professionista di ju jitsu si era cimentata con il judo, poi aveva voluto fare una prova e da quel momento non ha mai abbandonato quella disciplina. Ad aiutarci a tracciare un profilo della giovane è proprio Basterreix perché la conosceva meglio di tutti e ricordando i suoi esordi ha detto che non ha mai visto nessuno cominciare così tardi e arrivare così lontano.
In realtà il successo nelle arti marziali è una dote di famiglia, infatti Sandra era la primogenita di 4 fratelli, tutti cinture nere. In effetti è stata introdotta agli sport da combattimento seguendo il fratello al dojo e appassionandosi sempre di più, fino a farne parte integrante della sua vita. A luglio era attesa ai Campionati mondiali in Mongolia e Jouany ha ricordato molto commosso l’ultima telefonata di congratulazioni avuta con la campionessa, mercoledì scorso.
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