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Trovati documenti classificati nel vecchio ufficio di Biden. All’epoca era vicepresidente. Avviata un’indagine

Negli Usa ancora una volta scoperti documenti classificati conservati in spazi non sicuri. Erano in un vecchio ufficio di Biden, da lui frequentato fino al 2019.

Il presidente Usa Joe Biden – Nanopress.it

Avviata un’indagine. I documenti sono stati consegnati all’archivio di Stato che li gestisce.

Documenti classificati in un ufficio privato

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha avviato un’indagine a seguito del ritrovamento di alcuni documenti classificati, che si trovavano in un ufficio privato usato dall’attuale presidente americano Joe Biden. All’epoca dei fatti, il democratico ricopriva il ruolo di vicepresidente durante l’amministrazione guidata a Barack Obama.

I fascicoli contenenti informazioni governative altamente confidenziali sono stati scoperti lo scorso autunno, precisamente all’inizio di novembre, proprio dagli avvocati personali di Biden. A confermarlo ci ha poi pensato la Casa Bianca, in una dichiarazione diffusa ieri nella notte italiana, dopo che la notizia era stata riportata prima dalla CBS News e poi dalla CNN.

I legali si erano recati due mesi fa presso un centro studi appartenente all’Università della Pennsylvania dove si trova un istituto, intitolato all’attuale presidente statunitense, che conduce ricerche sulla diplomazia e che ha sede distaccata a Washington DC. Lo scopo della visita era quello di chiudere l’ufficio che Biden aveva usato come punto d’appoggio quando era professore onorario di questa thinktank tra il 2017 e il 2019.

Potrebbero contenere informazioni governative dell’amministrazione Obama-Biden

Secondo quanto riportato dalla CNN, i documenti riservati ritrovati nell’ufficio di Biden sarebbero stati meno di una dozzina. Non è chiaro, tuttavia, perché fossero stati portati in questo ufficio e quale sia il loro contenuto. Per legge chi ricopre cariche pubbliche a livello federale deve riconsegnare documenti ufficiali e classificati una volta terminato il mandato. 

La Casa Bianca sta cooperando con i National Archives (gli archivi di Stato che gestiscono i documenti e che ne sono ora in possesso, ndr) e il Dipartimento di Giustizia riguardo questa scoperta che sembra si riferisca a informazioni legate all’amministrazione Obama-Biden“, ha commentato Richard Sauber, il consigliere speciale del presidente Usa.

Biden ieri non ha voluto rispondere ai cronisti che gli chiedevano spiegazioni riguardo la vicenda, quando si trovava al summit di Città del Messico.

Sempre secondo la CNN, alcuni dei documenti rinvenuti sarebbero contrassegnati come top secret perché contenenti informazioni sensibili ottenute da fonti di intelligence.

La questione della gestione di informazioni riservate nel Paese

La vicenda fa emergere una preoccupante evidenza. Gli Stati Uniti negli ultimi anni stanno avendo molte difficoltà nella corretta gestione di file sensibili. Generalmente le informazioni vengono classificate o rese segrete perché la loro ipotetica diffusione potrebbe nuocere alla sicurezza nazionale. Per questo motivo è importante tenere i documenti in ambienti sicuri e controllati. Tuttavia il sistema appare non aver funzionato in almeno due occasioni rese note. In quest’ultima, dove non è chiaro chi avesse accesso all’ufficio di Biden o se questo fosse sorvegliato. E ancora prima durante il ritrovamento di almeno 325 documenti classificati nella dimora di Mar-a-Lago dell’ex presidente Donald Trump. Nel caso di Biden i documenti ritrovati sono stati consegnati spontaneamente, mentre nel caso di Trump sono stati sollecitati perché ricercati.

L’ex presidente Usa Donald Trump – Nanopress.it

Come è stato possibile però che in entrambi i casi nessuno per molto tempo si accorgesse che non tutti i faldoni erano stati riconsegnati? La responsabilità della mancata riconsegna a chi dovrebbe essere attribuita?

Ad ogni modo, così come i democratici e Biden stesso attaccarono Trump per il ritrovamento di documenti classificati in casa sua, ora è la volta dei repubblicani all’attacco del presidente in carica. La nuova indagine diventa inevitabilmente terreno di scontro politico tra i due partiti e i due presidenti, tra i quali già da tempo non scorreva buon sangue.

Trump ha anche chiesto all’FBI di perquisire tutte le abitazioni di Biden. “Quando è che l’Fbi – ha commentato Trump sul social Truthandrà a perquisire le molte case di Joe Biden, e forse persino la Casa Bianca? Questi documenti non erano certamente ‘non classificati’.”

Diana Sarti

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