La drammatica scoperta è stata fatta nel tardo pomeriggio di mercoledì – 1 marzo – in un dirupo in località Santa Maria Castello, poco distante dal luogo in cui viveva la ragazza.
Diana Biondi è uscita di casa lunedì mattina, dicendo di doversi recare alla Facoltà di Lettere Moderne della Federico II a Napoli, ma da quel momento si sono perse le sue tracce. Non vedendola rientrare a casa nel pomeriggio, i familiari hanno lanciato l’allarme, inviando un appello anche alla trasmissione Chi l’ha visto? Le ricerche sono proseguite ininterrottamente per due giorni, fino al pomeriggio di ieri, quando il cadavere della studentessa – per il quale si attende ancora il riconoscimento ufficiale – è stato ritrovato poco distante da casa. La morte di Diana risalirebbe al giorno della sua scomparsa.
Dopo ore di apprensione e speranza, si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche di Diana Biondi, la studentessa di Somma Vesuviana scomparsa lo scorso lunedì mattina. Il corpo senza vita della 27enne è stato trovato in un dirupo in località Santa Maria Castello, poco distante dal luogo in cui viveva la ragazza, a Somma Vesuviana, Napoli.
Lo scorso lunedì mattina Diana è uscita di casa dicendo di doversi recare alla Facoltà di Lettere Moderne della Federico II a Napoli, dove studiava. Poi da allora della ragazza si sono perse le tracce. Il telefonino è risultato sempre spento e i familiari hanno sporto denuncia di scomparsa alle autorità, lanciando anche un appello alla trasmissione Chi l’ha visto?
Sono stati condivisi diversi post sui social, ma di Diana nessuna traccia, fino a quando – nel tardo pomeriggio di mercoledì – 1 marzo – in un dirupo in località Santa Maria Castello è stato trovato un cadavere. Si attende ancora il riconoscimento ufficiale, ma non sembrano esserci dubbi sul fatto che si tratti proprio della studentessa scomparsa tre giorni fa.
Sul corpo della ragazza verrà effettuato l’esame autoptico, ma sembra più che plausibile la ricostruzione di un gesto estremo da parte della vittima. Cosa abbia spinto una ragazza così giovane a togliersi la vita non è ancora noto. La Repubblica parla di alcuni ‘problemi’ con gli esami universitari. Diana aveva detto a tutti che stava per laurearsi, ma pare che, non solo non avesse eseguito tutti gli esami previsti, ma che addirittura non pagasse la retta d’iscrizione da anni. Probabilmente si è sentita sopraffatta dalle bugie raccontate e ha deciso di farla finita.
La notizia della sua scomparsa ha destato profondo cordoglio in quanti la conoscevano. Tutti hanno sperato, fino all’ultimo, in un epilogo diverso da quello che poi c’è stato.
“Quanti sogni dovevi ancora portare in cattedra, negli occhi di quegli alunni avresti trovato la pace che la vita ci toglie, in quegli occhi avresti consegnato la sofferenza dei giorni NO. Non ce l’hai fatta a sopportare il peso delle aspettative di una società frenetica che ti schiaccia, che impone senza tregua, che detta per convenzione.Collega mia, spero tu sia in pace adesso”
si legge nel post di una collega della vittima.
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