Giallo sulla morte di Marco Mazzeschi, imprenditore italiano di 44 anni trovato morto a Dubai a fine ottobre.
Ora si indaga sulla compagna in seguito all’esposto della famiglia dell’uomo, Disposta l’autopsia per la salma.
Imprenditore italiano muore a Dubai
Marco Mazzeschi era un imprenditore italiano di 44 anni che lo scorso ottobre è stato trovato morto a Dubai, dove si trovava per una vacanza.
Appresa la notizia, la sua famiglia ha presentato un esposto alla Procura di Arezzo che ora ha aperto un fascicolo per indagare su questa morte dai contorni ancora poco chiari.
La salma è stata rimpatriata nei giorni scorsi per essere sottoposta ad autopsia perché la famiglia dell’imprenditore vuole vederci chiaro.
La tragica scoperta e quindi la segnalazione, sono avvenute a opera della compagna dell’uomo ma i familiari di Marco sospettano proprio di lei.
Gli inquirenti si stanno concentrando proprio sul suo racconto per cercare di capire come possano essere andate davvero le cose.
Mazzeschi era un imprenditore aretino che operava nel settore della lavanderie industriali. Appassionato di giornalismo fin da sempre, aveva scritto nel settore sport all’inizio degli anni Duemila per una rivista locale chiamata ArezzoNotizie.
Le indagini
Il cadavere del manager è stato ritrovato il 30 ottobre nell’appartamento di Dubai dove si trovava in vacanza con la compagna, la stessa che ha allertato le autorità, fortemente sconvolta dalla macabra scoperta.
Nel corso delle indagini che ancora sono in pieno svolgimento, sono emersi alcuni indizi e la donna è accusata di omicidio preterintenzionale ma vengono seguite anche altre piste perché non ci sono solide conferme a supporto di questa ipotesi.
La compagna di Marco scoprì la sua salma in piena notte, dopo essersi alzata per bere. Questa è la versione raccontata agli inquirenti, in cui ha riferito che lo ha visto steso sul tappeto privo di vita, così ha allertato le forze dell’ordine e qualche ora dopo, i familiari del 44enne in Italia.
All’inizio si pensava ad un malore ma la famiglia è sempre stata scettica su questa ipotesi, anche perché Marco era in perfetta salute. Così è stato presentato un esposto per far luce sulle cause del decesso.
Nonostante il funerale eseguito lo scorso 7 novembre, il corpo è stato sottoposto ad autopsia dagli specialisti della medicina legale di Siena, dove la salma è arrivata dopo l’espatrio.
Per ora la donna non è giudicata colpevole ma tutto è ancora da accertare. Secondo i primi dettagli emersi, il consolato è stato attivato e sul corpo di Marco sono stati effettuati diversi esami oltre a quello autoptico, come quello tossicologico risultato negativo.
La salma non presenterebbe segni riconducibili a traumi accidentali, né fratture, lividi o ecchimosi. Tutto resta quindi ancora avvolto nel mistero.
Fra 60 giorni verranno resi noti gli esiti dell’autopsia, che forniranno ulteriori risposte. Se questi dovessero confermare l’ipotesi dell’infarto fulminante, che per ora sembra una delle più concrete, la vicenda si concluderebbe.
Dal canto suo, l’indagata si dichiara disponibile ad ogni approfondimento sul caso e nonostante sia addolorata dalla morte del compagno e dalle accuse della famiglia, si è detta fiduciosa nell’esito dell’inchiesta.