Arriva il racconto dell’ennesimo squalo trovato su una spiaggia italiana, stavolta a Sapri, in Campania. Paura tra i bagnanti.
Attimi di paura sul litorale di Sapri, dove è comparso l’ennesimo squalo trovato su una spiaggia italiana. L’estate 2023 è stata ricca di ritrovamenti del genere, complice il riscaldamento globale, ma stavolta sembra essere una rete la causa della morte di questo squalo vacca.
Squalo vacca trovato su una spiaggia italiana, paura tra i bagnanti
Lo squalo, lungo più di 2 metri, è comparso sulla riva del litorale di Sapri, nella zona del Lungomare Italia. La località è famosa nella zona del Cilento, e la spiaggia dove sono avvenuti i fatti è una di quelle che si affollano maggiormente in zona. Anche per questo motivo, il ritrovamento ha suscitato non poco caos. Ma non è la prima volta che vi raccontiamo un evento simile…
Turisti e bagnanti si sono spaventati molto, ma a distanza di poco tempo gli agenti della Polizia Municipale sono accorsi per gestire l’emergenza. Sul posto è arrivato anche Antonio Gentile, Sindaco di Sapri. Per rimuovere l’animale si è ricorsi all’Asl Veterinaria e a una ditta specializzata, che l’ha spostato in un’altra area con l’aiuto di una gru.
Adesso l’esemplare sarà analizzato per determinare anche le cause del suo decesso. L’enorme pesce, comunque, è arrivato sulla battigia già morto, e l’ipotesi è che sia finito all’interno della rete di un peschereccio per poi essere trasportato dalla corrente.
Conosciamo meglio lo squalo vacca ritrovato a Sapri
Il vero nome dello squalo vacca è squalo capopiatto, e si tratta di un animale appartenente al genere Hexanchus. Nonostante le sue grandi dimensioni, che possono arrivare fino a 5,4 metri e addirittura 500 kg di peso, questo squalo non è pericoloso per l’uomo. Generalmente, inoltre, gli esemplari di squalo capopiatto vivono a grandi profondità, tranne in casi molto rari di avvistamenti sporadici.
Questo squalo ha una dieta molto varia, e si nutre di pesci, altri squali, crostacei e molluschi. Pur essendo un gigante dei mari, lo squalo vacca è considerato una specie vulnerabile. Questo perché gli esemplari di questa specie crescono molto lentamente e si riproducono poco, rendendo la pesca intensiva non sostenibile.
E anche se nel Mediterraneo non si pesca questo genere di squalo, capita troppo spesso che alcuni esemplari rimangano per sbaglio incastrati in reti a strascico o da posta, perdendo la vita. Fatto interessante, lo squalo capopiatto ha 6 branchie al posto delle 5 di cui la maggioranza degli squali è comunemente dotata. Questa strana particolarità fa sì che questo pesce sia molto simile agli squali risalenti all’epoca del Giurassico.
E in effetti, gli esperti sostengono che la sua specie non sia mutata affatto negli ultimi 200 milioni di anni, motivo per cui potremmo trovarci davanti ad uno squalo identico a come appariva nel Giurassico. Comunque, dato che gli squali vacca vivono a profondità estreme, non è possibile analizzarli a fondo.
Solo il mese scorso alcuni ricercatori sono riusciti nell’intento di posizionare un GPS sul corpo di un esemplare di questa specie. Probabilmente, quindi, nel corso del tempo riusciremo a scoprire di più sulla vita e le abitudini di questo misterioso squalo.