In questi giorni diversi cittadini italiani si sono visti recapitare a casa degli avvisi di pagamento per multe prese in Svizzera: attenzione, sono falsi, è una truffa.
La Polizia cantonale ticinese, quella vera (cioè il comando di polizia del Canton Ticino, una delle 26 ripartizioni amministrative della Svizzera), ha diffuso il 21 aprile un comunicato avvisando che in questo periodo sono state recapitate a molti cittadini stranieri, in particolare italiani, delle lettere scritte in inglese, indicanti come mittente la “Swiss Police”, o anche “Suisse Police”, che non esiste.
Queste lettere chiedevano il pagamento di contravvenzioni per eccesso di velocità. I nominativi dei destinatari sono reali e i numeri di targa corrispondono. Tuttavia per ottenere questi dati basta fare delle visure; inoltre non è difficile intuire che bande organizzate hanno modo di reperire corposi elenchi anche in modo illegale.
La lettera è abbastanza maldestra. A parte il fatto che una multa dall’estero semmai viene scritta nella lingua del paese che la emette, che nel caso della Svizzera non è l’inglese. Inoltre le multe da paesi esteri devono seguire apposite procedure di passaggio dalle autorità del paese di residenza del contravventore, quindi generalmente arrivano scritte nella lingua di quest’ultimo.
La lettera truffaldina contiene anche errori banali come le località di rilevamento (Mendrisio non fa parte dell’autostrada A9, che è la Milano-Como-Chiasso italiana, ma della A2 svizzera Basilea-Chiasso); oppure l’unità di misura (il simbolo internazionale di chilometri orari è Km/h, non KPH). Il truffatore non è certamente una persona di madrelingua inglese, perché ci sono molti errori grossolani grammaticali e lessicali. Inoltre una lettera dalla Svizzera indicherebbe la cifra in franchi svizzeri e non in euro. E poi la lettera è scritta in prima persona singolare. Un ente pubblico non scriverebbe mai “Ho una prova fotografica”; semmai “Abbiamo una prova fotografica”.
Per finire, non esiste bollettino di conto corrente per pagare la fantomatica multa, ma solo delle coordinate bancarie con un codice Iban italiano (comincia per IT); tra l’altro viene pure indicato un nome di persona, cosa impossibile per una pubblica amministrazione; come se non bastasse, viene citato l’indirizzo che è di Bologna.
In questa pagina potete vedere una foto, diffusa dalla Polizia ticinese, che riproduce questa lettera.
Tale lettera è falsa. Le autorità italiane sono state informate da quelle svizzere. Chi ne avesse ricevuta una è consigliato di non pagare nulla e segnalare la cosa alle forze dell’ordine.
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