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Se siete arrivati qui vi state chiedendo: cosa fare in caso di truffe telefoniche? Seguite i nostri consigli su quali sono le truffe telefoniche più frequenti, come scoprirle, cosa fare per non cascarci e a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Come si evince dai termini, le truffe telefoniche sono quelle mese in atto mediante un telefono, che può essere sia fisso che cellulare. Gli artefici delle truffe telefoniche possono operare in maniera indipendente – è il caso delle truffe telefoniche agli anziani – o operare fingendo di essere addetti di call center regolari, che invece, con l’inganno, riescono a raggirare i malcapitati facendogli accettare l’attivazione di servizi o abbonamenti in realtà non voluti, come nel caso della truffa telefonica del sì. Dal momento che aumentano sempre più le vittime delle truffe telefoniche, consigliamo a tutti di condividere il seguente articolo per far conoscere a tutti cosa fare in caso di truffe telefoniche sul telefonino o al numero fisso del proprio domicilio.
In questo spazio andiamo a vedere quali sono le truffe telefoniche più frequenti in Italia, quelle a cui occorre fare maggiore attenzione per evitare di cascarci, e a chi ci si può rivolgere per ottenere giustizia se si è rimasti vittima di una truffa telefonica.
Qualcuno avrà sentito parlare dei Ping Calls (ossia gli squillini che arrivano al cellulare e che durano pochissimo) chiedendosi come viene messa a punto tale trappola? In sostanza, quando richiamate il numero dal quale sono arrivati gli squilli parte l’azzeramento del vostro credito telefonico. Fino a qualche tempo fa le chiamate arrivavano da numeri a pagamento che iniziavano per 899 mentre più di recente la chiamata proviene da numeri con prefisso di Paesi esteri come Tunisia, Moldavia, Kosovo. Ne riparliamo in questo articolo, di seguito, con altri dettagli.
Molti lettori ci hanno fatto domande specifiche dopo averci raccontato le loro esperienze. ”Ho risposto sì ad un call center, è vero che dire sì al telefono è pericoloso?”. Ecco, la risposta è la seguente: sì, è pericoloso, perché senza volere ci si può ritrovare ad avere chiesto l’attivazione di offerte a pagamento o un cambio di operatore telefonico, del gas o della luce. Abbiamo ampiamente parlato in un altro articolo della truffa del sì e perché è meglio non dire sì al telefono, spiegando come funziona la truffa e evitarla. Quindi vi rimandiamo alla lettura di quell’approfondimento per conoscere tutti i dettagli della truffa telefonica del sì.
Purtroppo in molti hanno anche segnalato le truffe telefoniche Enel o riguardanti altri operatori e quindi le relative bollette di luce o gas. Il meccanismo è questo: un operatore di un call center (falso) vi telefona e cerca di sapere vostre informazioni riguardo dati personali ed estremi della bolletta, vuole cioè il vostro codice POD che non è altro che il codice identificativo dell’utenza elettrica, o il codice PDR (utenza gas). I quali sono necessari anche per fare il cambio di gestore. L’operatore mette in atto la truffa del sì, chiedendo a voi di confermare i vostri dati, prospettando, ad esempio, un cambio di tariffa conveniente. Segue poi la richiesta di altri dati: “Se mi fornisce il codice facciamo un controllo, rimettiamo a posto le cose e le applichiamo una tariffa più conveniente”. Il consiglio per evitare la truffa telefonica è di non fornire mai dati personali sensibili.
Per facilitare la vita dei cittadini, la polizia ha diffuso una serie di numeri telefonici trappola segnalati ai quali è meglio non rispondere mai. Vale la pena segnarli per metterli nella ‘black list’ dei dispositivi in uso. Tra le recenti truffe telefoniche di questo tipo spicca la cosiddetta truffa 373, la truffa telefonica con prefisso 373. Nell’articolo segnalato di seguito abbiamo spiegato in maniera semplice in cosa consiste la truffa del numero 373 dalla Moldavia e tutto ciò che bisogna fare per evitare di cascarci.
Sempre più spesso le vittime preferite per i malintenzionati che mettono in atto le truffe telefoniche sono gli anziani. Come viene spiegato spesso dalle forze dell’ordine che mettono in guardia i cittadini dalle truffe, le vittime vengono raggiunte da una telefonata in cui qualcuno dall’altra parte avverte che un loro caro ha avuto un piccolo incidente stradale, oppure è stato fermato da polizia o carabinieri e ha bisogno urgente di denaro. Al malcapitato viene detto di portare in un dato posto il contante, ma una volta giunto nel luogo pattuito viene rapinato in pochi istanti dai truffatori, che spariscono in fretta.
A chi rivolgersi quando si è vittima di truffe telefoniche? Per qualunque segnalazione di truffe telefoniche è bene contattare sempre le forze dell’ordine, la Polizia di Stato al 113, i Carabinieri al 112 o la Guardia di Finanza al 117. Ricordate che le truffe non sono reati perseguibili d’ufficio, quindi occorre sempre che la vittima sporga querela alle competenti autorità, anche direttamente presso la Procura della Repubblica della propria città, ricordando che il termine per presentare querela è di tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce il reato.
[npleggi id=”https://www.nanopress.it/cronaca/2016/09/20/le-truffe-piu-frequenti-a-cui-prestare-attenzione/146581/” testo=”Le truffe più frequenti a cui prestare attenzione”]
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