Truffe telefoniche e Polizia di Stato: a chi rivolgersi quando si è vittima

Truffe telefoniche e Polizia di Stato: a chi rivolgersi

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A chi rivolgersi quando si è vittima delle truffe telefoniche? La polizia di Stato e la polizia postale danno periodicamente consigli ai cittadini per essere consapevoli delle azioni dei malintenzionati e non cadere nei raggiri portati avanti via telefono da gente senza scrupoli, ma può accadere che, nonostante l’allerta, qualcuno possa ugualmente cascarci. Ecco allora i consigli su chi contattare e a chi rivolgersi se si è vittima truffa telefonica.

Truffe telefoniche: a chi rivolgersi e come presentare denuncia/querela

Vi siete resi conto all’improvviso di essere vittime di truffe telefoniche? Di seguito vediamo a chi rivolgersi e come presentare denuncia alle autorità. Va precisato che ci sono diversi tipi di truffa telefonica che i malintenzionati possono mettere a segno, quindi occorre conoscerle sommariamente tutte per capire come muoversi. Ci sono le truffe messe a punto da finti operatori di call center che portano gli utenti ad attivare inconsapevolmente servizi non richiesti, come l’ormai famigerata truffa del sì, ma anche i cosiddetti Ping calls, ossia quelle chiamate che svuotano il credito telefonico.

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Quando purtroppo abbiamo accertato che siamo vittime di una truffa telefonica, ci si può rivolgere alle autorità competenti per ottenere non solo giustizia, ma anche la restituzione del maltolto. La persona interessata può dunque presentarsi davanti alle autorità competenti (Polizia di Stato, oppure Carabinieri, Guardia di Finanza tramite il numero di telefono gratuito 117 o presso un comando GDF della propria città, rintracciabile qui o ancora direttamente presso la sede della Procura della Repubblica) per sporgere querela. Occorre tenere bene a mente che c’è un termine da rispettare per presentare querela, questo termine è di tre mesi dal giorno in cui si ha notizia della truffa.

E’ inoltre possibile fare una denuncia via web al Commissariato di Polizia online comodamente da casa propria, prima di presentarsi di persona presso gli uffici dell’autorità competente, questo consente all’utente di poter usufruire di una corsia preferenziale con un notevole risparmio di tempo. L’indirizzo web da visitare è www.commissariatodips.it

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Forniamo un esempio di querela in caso di truffe telefoniche, da presentare presso la Procura della Repubblica della propria città. Ricordiamo che è possibile far valere le proprie ragioni tramite un avvocato di fiducia. Il documento dovrà riportare in sostanza i seguenti dati e le seguenti informazioni:
Io sottoscritto nome e cognome, nato a luogo il data e residente a luogo, in via nome della via, dichiaro che…

A questo punto occorre raccontare con quanti più dettagli possibile la vicenda, ossia come è avvenuta la truffa telefonica. Cercate di fare una ricostruzione corretta e reale di quanto accaduto. Ad esempio potete annotare il giorno e l’ora in cui avete ricevuto la telefonata truffa dal numero a voi sconosciuto, come si è svolta la chiamata e tutto quello che è accaduto. Poi il documento va completato con la domanda di querela:

Tenendo conto di quanto premesso, il sottoscritto nome e cognome sporge formale querela nei confronti di ignoti per il reato di truffa (articolo 640 c.p.) e per tutti quei reati che dovessero emergere nel corso delle indagini. Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali subiti.

Se decidete di presentare querela alla Procura della Repubblica, questa sarà direttamente ricevuta dal magistrato presente, senza che voi dobbiate aspettare la trasmissione da parte del comando di polizia cittadino. Una volta che il magistrato leggerà la vostra querela valuterà l’opportunità di fare iniziare le indagini incaricando la polizia giudiziaria.

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