I malintenzionati che mettono a segno truffe su WhatsApp non s fermano mai, quindi occorre sempre fare attenzione ai tanti messaggi strani che arrivano tramite WhatsApp, l’ultimo dei quali rischia di far attivare, all’ignaro utente, un servizio a pagamento che in realtà non si è richiesto. Una delle allerte recenti in merito è apparsa sull’account Facebook del ‘Commissariato di PS On Line – Italia’. La riportiamo con il consiglio di far girare l’informazione a tutti i contatti, in modo da far conoscere la truffa su WhatsApp a quante più persone possibili.
Online le truffe sono sempre attive, e purtroppo c’è sempre qualcuno che, ingenuamente, ci casca. Questo perché vengono diffuse ovunque, nei social e sulle nostre messaggerie. E se anche una sola persona resta vittima, poi diventa facile infettare – anche involontariamente – altri contatti e account.
Recentemente, nel mese di settembre, la Polizia di Stato ha diffuso tramite un post pubblicato su Facebook la truffa WhatsApp che può apparire sui nostri account di messaggistica istantanea. L’annuncio è il seguente:
“Gentile Cliente, Attenzione! Il tuo account WhatsApp Messenger e scaduto. La registrazione non e stata rinnovata scade entro 24 ore, per rinnovare il tuo WhatsApp Messenger 0,99 euro, grazie a seguire il link di rinnovo. Rinnova il tuo WhatsApp Messenger. Si prega di rinnovare il più presto possibile per evitare la perdita di tutti i media (immagini, video, storico). Verifica >>”.
[facebook code=”https://www.facebook.com/commissariatodips/photos/a.224725717689117.1073741831.187255258102830/809232879238395/?type=3″]
Come è possibile notare, il messaggio è scritto in un pessimo italiano e ha numerosi errori di grammatica. Si nota quindi che si tratta di una truffa, anche perché in genere gli aggiornamenti delle App sul cellulare, compreso Whatsapp vengono effettuati tramite Apple Store per i sistemi IOS dei dispositivi Apple e i Market Store (tra cui Google Play Store) per i dispositivi Android.
Il consiglio è di non rispondere mai a questi messaggi e soprattutto di non cliccare sui link allegati, che in genere rimandano a pagine dove vengono richiesti dati personali o bancari.
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