Donald Trump è stato in Vaticano per incontrare papa Francesco. Potremmo dire con la speranza di riconciliarsi con il pontefice che, dopo la guerra fredda degli ultimi mesi con la Casa Bianca, di certo non gli ha fatto le feste. Del resto «noi riceviamo, non invitiamo», specifica il protocollo vaticano, quasi sottolineando come l’iniziativa sia partita proprio dal presidente degli Stati Uniti Trump.
Donald Trump ha dovuto innanzitutto accettare un compromesso sulla sicurezza (altissima l’allerta a Roma, tra l’altro) e di non disturbare l’arrivo dei fedeli del mercoledì in Vaticano. Il papa avrebbe offerto a Trump di arrivare in elicottero, atterrando nel piccolo eliporto all’interno della Santa Sede. Trump, però, ha risposto che per contenere tutti gli uomini della sicurezza di elicotteri ne servono quattro, e belli grossi. Il papa ha detto di no, e alla fine si è deciso che Trump e le auto di scorta sarebbero entrate dalla Porta del Perugino, un ingresso laterale che costeggia la residenza papale di Casa Santa Marta e il palazzo con l’attico del cardinale Tarcisio Bertone.
Trump in Vaticano: niente corteo in piazza San Pietro
Insomma, niente corteo di auto blindate entrate da piazza San Pietro, stamattina verso le 8.15, quando Donald Trump è arrivato in Vaticano in abito scuro e cravatta regimental, accompagnato dalla moglie Melania Trump, anche lei in abito scuro, come da protocollo vaticano. Trump è stato accolto da monsignor Georg Gaenswein, prima di salire nella Sala del Tronetto dell’appartamento papale per l’incontro con papa Francesco. Rigorosamente alle 8.30, in quanto un’ora dopo Bergoglio è impegnato con i fedeli. Altra conferma su quale sia la priorità del papa. Insieme a Donald e Melania una dozzina di persone, tra cui la figlia Ivanka Trump col marito Jared Kushner.
Trump in Vaticano: la fredda stretta di mano
Donald Trump e papa Francesco si sono quindi scambiati una cordiale stretta di mano, prima di sedersi sulla scrivania e cominciare il colloquio. Stretta di mano un po’ freddina da parte del papa. Poi la tensione si è allentata.
Trump in Vaticano: papa Francesco parla in spagnolo e non in inglese
Alla presenza dell’interprete, perché il pontefice, nonostante conosca l’inglese, ha deciso di parlare in spagnolo. All’inizio l’espressione di papa Francesco era un po’ fredda, poi, rotto il ghiaccio, si è rasserenata. Di cosa si è parlato? Di sicuro dei temi che hanno diviso fin da subito i due capi di Stato, ovvero l’immigrazione. Il papa aveva subito criticato l’idea del muro con il Messico, definendo contraria ai valori cristiani l’ostilità nei confronti dei migranti. Trump, che tanto cristiano in realtà non è, aveva risposto che non era diritto del papa assegnare patenti di cristianità. Insomma, a papa Francesco Trump non è mai piaciuto. Il presidente degli Stati Uniti deve però cercare di guadagnare qualche punto ai suoi occhi, tendendo il ramoscello di ulivo. È la politica internazionale, che lo impone, e Trump sa che i rapporti con il Vaticano sono importanti.
Trump in Vaticano: 30 minuti l’incontro con papa Francesco
Dopo circa trenta minuti l’incontro tra Donald Trump e papa Francesco in Vaticano è terminato. Subito dopo è stata fatta entrare la delegazione al seguito per la presentazione al papa e il consueto scambio dei doni. Poi il presidente Usa e la moglie hanno ringraziato cordialmente Francesco e gli hanno stretto la mano per congedarsi. Trump incontrerà adesso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Paolo Gentiloni. Poi lascerà Roma e volerà a Bruxelles.
Trump in Vaticano: il messaggio di Greenpeace
«Planet Earth First»: questo il messaggio proiettato sulla cupola di San Pietro alla vigilia dell’incontro tra Trump e il papa, da alcuni attivisti di Greenpeace arrivati in via della Conciliazione. Una chiara frecciata alle politiche poco ambientaliste del presidente degli Stati Uniti. «Planet Earth First» ironizza tra l’altro sul motto di Trump «America First!».
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