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Donald Trump e Kim Jong-un sono pronti a incontrarsi per quello che sarebbe un summit storico. Il dittatore della Corea del Nord ha fatto avere al presidente USA una lettera, recapitata a mano da una delegazione sudcoreana, in cui lo invita a sedersi intorno a un tavolo con la promessa di esser pronto a “fermare i test nucleari e missilistici”. La risposta dell’inquilino della Casa Bianca è arrivata con un tweet in cui conferma la sua partecipazione e ricorda che le sanzioni rimarranno nonostante le aperture nordcoreane. Ancora non ci sono dettagli, ma l’incontro Trump-Kim Jong-un dovrebbe avvenire a maggio: sarebbe la prima volta nella storia che un presidente americano in carica incontra un leader nord coreano. Per Seoul il summit sarebbe “una pietra miliare per la pace”.
L’apertura del dittatore nordcoreano è storica e arriva al termine di un periodo di tensione, inaugurato sotto la presidenza Trump, in cui tra i due non è corso buon sangue, tanto da sfiorare gli insulti. Le Olimpiadi di Pyeongchang, l’incontro tra le delegazioni delle due Coree, sotto l’occhio vigile degli USA, e le pressioni internazionali, a partire da quelle della Cina, hanno favorito un clima più disteso tra i due Paesi, nemici ormai da 70 anni.
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Trump chiarisce di voler aspettare che le promesse di Kim Jong-un sulla denuclearizzazione e la fine dei test diventino realtà, ma ha dato il via libera per organizzare l’incontro. “Sono stati fatti grandi progressi, ma le sanzioni rimarranno fino al raggiungimento di un accordo”, si legge nel tweet.
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Da parte nordcoreana è arrivato “l’entusiasmo per un incontro il prima possibile con Trump”, come ha dichiarato il responsabile per la sicurezza nazionale della Corea del Sud, Chung Eui-yong dopo averlo incontrato alla Casa Bianca. “Ho spiegato al presidente che la sua leadership e la sua pressione politica, insieme con la solidarietà internazionale, ci hanno portato a questo punto”, ha concluso, assicurando che la campagna di pressing su Pyongyang “continuerà fino a che la Corea del Nord non farà seguire azioni alle parole”.
In ogni caso, si tratterebbe di un incontro storico e così è stato letto da tutti i protagonisti della scena internazionale. Per Seoul è un passaggio fondamentale e Moon Jae-in, presidente sudcoreano, ha lodato Trump e Kim “per il coraggio e la saggezza mostrati”. Lo stesso Moon ha accettato di incontrare Kim Jong-un nel terzo summit intercoreano in programma ad aprile al villaggio di confine di Panmunjom.
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Soddisfazione è stata espressa da Cina e Giappone. “Accogliamo con favore questi positivi segnali da parte di Usa e Corea del Nord che vanno verso il dialogo diretto”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Geng Shuang. Anche Mosca ha dichiarato il suo favore a questo incontro definito dal ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov “un passo nella giusta direzione”.
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