Perquisita la residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, dagli agenti federali che hanno aperto anche la cassaforte e portato via scatole di documenti. E’ lo stesso Trump a darne notizia in serata parlando di una “persecuzione”.
Un vero raid a sorpresa quello messo a segno, nella mattinata di lunedì 8 Agosto, dall’Fbi nei confronti dell’ex Presidente degli Stati Uniti.
Perquisita l’abitazione di Palm Beach dove Trump si è trasferito dal gennaio 2021 a fine mandato. Secondo indiscrezioni, però, l’imprenditore non era in casa al momento dell’irruzione. Gli agenti federali hanno aperto anche la cassaforte.
Che cercassero qualcosa in particolare sembra chiaro visto che alla fine, come riportato dalla CNN, si sono allontanati con scatole piene di documenti.
Le motivazioni alla base della perquisizione sono al momento ignote. Iniziano, però, a formularsi alcune ipotesi. La più accreditata sembra essere quella che gli agenti fossero in cerca di documenti classificati, sottratti dall’ex presidente a fine mandato.
Anche un coinvolgimento dell’ex presidente sull’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021 potrebbe essere alla base di tale operazione.
Stephanie Grisham, l’ex portavoce ha, infatti, parlato di una gestione non del tutto corretta da parte di Trump rispetto a documenti riservati.
E’ addirittura arrivata a dichiarare che l’ex presidente li passasse in rassegna, ne strappasse alcuni, ne gettasse via altri e ne “mettesse in tasca altri ancora”.
Secondo David Axelrod, ex consigliere di Barak Obama, nessuno Ministro della giustizia né nessun giudice federale avrebbe mai firmato un mandato del genere e consentito questa azione se non vi fossero state prove evidenti a giustificare la perquisizione.
Di tutto altro avviso, ovviamente, l’ex presidente degli Stati Uniti. Trump non sarebbe stato in casa al momento del blitz dei federali. E’ dalla Trump Tower di New York, dove si trovava per trascorrere l’estate come è solito fare ogni anno, che avrebbe appreso la notizia. E’ stato egli stesso, però, a rivelare in serata anche tramite i social dell’avvenuta operazione in casa sua.
Ha, ovviamente, sostenuto di essere vittima di una persecuzione. Ha parlato di un chiaro attacco nei suoi confronti dei democratici di sinistra che non vogliono una sua ricandidatura nel 2024.
Non ha, però, speso una parola sui motivi della perquisizione né fatto qualche chiarimento a riguardo. Un raid “né necessario né appropriato” lo ha definito il Tycoon.
Intanto l’ipotesi che il tutto sia avvenuto a seguito delle indagini secondo le quali Trump avrebbe sottratto 15 scatoloni di documenti classificati dalla Casa Bianca si fanno sempre più insistenti. Si tratterebbe di un crimine federale che, però, l’imprenditore ha sempre smentito.
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