Dopo un licenziamento una nomina. Donald Trump ha scelto il nuovo giudice della Corte Suprema, indicando in Neil Gorsuch il successore di Anthony Scalia, deceduto lo scorso febbraio. Dopo un tira e molla di mesi, con il Senato che ha bloccato la scelta del suo predecessore, il massimo organo giudiziario potrebbe essere in mano ai conservatori che ora punterebbero ad avere cinque seggi su quattro. Il condizionale è d’obbligo: il Senato deve ratificare con almeno 60 voti la scelta e i democratici, guidati dalla senatrice Elisabeth Warren, hanno già dichiarato battaglia puntando all’ostruzionismo pur di non cedere e far ripagare così ai repubblicani lo smacco subìto sotto l’amministrazione Obama.
Hope you like my nomination of Judge Neil Gorsuch for the United States Supreme Court. He is a good and brilliant man, respected by all.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 1 febbraio 2017
Trump ha voluto mandare un messaggio con la sua nomina. Gorsuch è sì un conservatore, che ha preso posizioni contro l’Obamacare e in particolare la distribuzione di anticoncezionali, ma è meno diviso di altri nomi che erano circolati. Nato in Colorado 49 anni fa e cresciuto a Washington, è noto per il suo carattere gentile e c’è chi legge questo segno come una prima apertura a toni moderati da parte del presidente.
In realtà, la scelta di Gorsuch è una conferma di quanto Trump sta già facendo. “Gorduch ha straordinarie competenze legali, una mente brillante e una ottima disciplina”, ha dichiarato dando l’annuncio alla Casa Bianca. “In questa casa piena di storia, cosciente di tutte le mie imperfezioni, prometto che se sarò confermato farò tutto il possibile per essere un fedele servitore della Costituzione e delle leggi di questo grande Paese. Un giudice soddisfatto di qualsiasi deliberazione raggiunga è molto probabilmente un cattivo giudice, che punta ai risultati che preferisce più che a quelli che la legge richiede”, ha risposto nel suo discorso di accettazione Gorsuch. Il passaggio è importante: a differenza di Scalia, il nuovo possibile componente della Corte Suprema crede che ai giudici spetti solo il compito di applicare le leggi, non di scriverle, lasciando questa prerogativa al Congresso, come lui stesso ha dichiarato al momento della nomina.
Lo stesso Trump lo ha confermato quando ha sottolineato di averlo scelto per aver “il miglior curriculum possibile, e determinato ad applicare le leggi invece di interpretarle“.
La lotta di potere per la Corte Suprema
Dietro questa scelta si cela in realtà la lotta di potere tra repubblicani e democratici per il controllo della Corte Suprema, organo fondamentale nella vita americana. È qui che vengono dibattuti i casi più decisivi, come successe per i matrimoni gay. Avere la maggioranza dei giudici determina la direzione che il paese seguirà per decenni, visto che i giudici rimangono a vita o finché non si ritirano. Dopo la morte di Scalia, nel 2016 Obama scelse Merrick Garland, ma i repubblicani hanno fatto ostruzionismo fino alla fine, mantenendo una situazione di stallo che ha reso impossibile il suo insediamento. In più, tre membri attuali della Corte Suprema, il conservatore Anthony Kennedy e i liberali Breyer e Ginsburg vorrebbero vorrebbero ritirarsi a breve, aprendo un nuovo scontro.
Gorsuch è stato assistente di due giudici della Corte Suprema, tra cui Kennedy: come collega, potrebbe spingerlo a ritirarsi, assicurando con la sua presenza una svolta conservatrice ma dai toni moderati. Il nuovo giudice è infatti considerato un autentico conservatore, formato in tre prestigiose scuole di diritto: Columbia, Oxford e Harvard. Come giudice della Corte d’appello del decimo circuito, nel West, si è pronunciato contro l’Obamacare, affermando che con i vincoli alla fornitura di contraccettivi contravvenisse alla libertà dei gruppi religiosi. Non ha mai emesso verdetti sull’aborto, ma sia secondo i favorevoli, sia secondo i contrari ad esso, la sua posizione è chiara in queste sue parole: “Tutti gli esseri umani hanno valore intrinseco e l’intenzione di uccidere vite umane per motivi personali è sempre sbagliata”, ha scritto nel suo libro ‘The Future of Assisted Suicide and Euthanasia’.