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Donald Trump quanti soldi ha? Ora che è diventato ufficialmente il nuovo Presidente degli Stati Uniti, è tempo di fargli i conti in tasca…Ebbene il patrimonio del successore di Barack Obama si aggira intorno ai dodici miliardi di dollari. Questa è la cifra dichiarata dallo stesso Trump, tuttavia per il Billionaires Index di Bloomberg, il bottino del candidato repubblicano, che ha appena vinto la corsa alla Casa Bianca, si aggira sui 2,9 miliardi di dollari, e ancora, secondo le stime di Forbes sarebbe invece di 4,3 miliardi. Da cosa nasce tutta questa disparità? Andiamo a scoprirlo.
Questa enorme discrepanza è data dal fatto che Trump non possiede aziende quotate e che ogni anno rilascia soltanto una breve dichiarazione non certificata dei suoi averi. Pertanto per conoscere l’entità del patrimonio del nuovo Presidente statunitense si può far riferimento solo ai dati contenuti nella documentazione rilasciata alla Federal Election Commission, al momento della candidatura per le presidenziali, e a una stima del suo patrimonio immobiliare, che si estende da Manhattan a San Francisco, e dalla Florida fino alla Scozia e all’Irlanda: tra i suoi possedimenti si annoverano grattacieli, campi da golf e residence.
A proposito del patrimonio immobiliare, l’economista Hyman Minsky, ha spiegato quali sono stati i punti di forza del percorso finanziario di Trump. A differenza del padre che ha costruito la sua fortuna acquistando abitazioni di modesto valore a Brooklyn, il figlio ha sin da subito puntato lo sguardo su immobili di lusso a New York. La fortuna di Trump Junior, secondo l’economista, è stata quella di essere riuscito a guadagnare dal fatto che il valore di mercato stimato delle sue proprietà cresceva più rapidamente dei tassi di interesse, pertanto gli immobili riuscivano a garantire un credito. Trump ha continuato sulla stessa linea fino a che è riuscito a rifinanziare il suo prestito, poi ne è uscito in tempo per evitare il crash.
Tornando ai numeri del patrimonio del nuovo Presidente, in base ai dati disponibili, emerge che la ricchezza di Trump è data per il 66% a New York, il 22% da attività create dopo il 2004, di cui solo 11 di queste sono capaci di creare un giro d’affari superiore a un milione di dollari. Il 64% è da attribuire al settore immobiliare, mentre il 17% deriva da golf club di successo.
In conclusione, se da un lato non si hanno dati certi riguardo al monte totale del patrimonio di Trump, dall’altro si può sostenere con certezza che il candidato repubblicano, appena entrato alla Casa Bianca, non ha mai creato una grossa azienda, ma solo tante piccole società e nel corso della sua carriera non ha mai saputo diversificare le sue attività oltre il settore immobiliare, dove è rimasto ‘imbrigliato’.