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La Grecia cerca nuovi alleati per rilanciare la crescita e lo fa partendo dal tour europeo intrapreso dal neo premier Alexis Tsipras e dal ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. L’incontro più importante è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì 3 febbraio con Matteo Renzi: Italia e Grecia trovano una sintonia, “delle affinità” fondamentali per il percorso intrapreso dai due governi. Il segnale che qualcosa sta cambiando arriva anche dal vertice a Bruxelles di mercoledì mattina con il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker: stretta di mano calorosa, un abbraccio tra i due e infine l’uscita mano nella mano. Gesti simboli con cui Juncker vuole allontanare il pericolo di una rottura con il paese ellenico.
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Nel frattempo, l’altro passo fondamentale per la politica economica greca ed europea avviene a Francoforte dove Varoufakis incontra il numero uno della Bce, Mario Draghi, definendo il faccia a faccia “molto fruttuoso”.
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Il tour intrapreso da Tsipras e dal ministro è il primo passaggio del nuovo governo greco che vede il partito di estrema sinistra Syriza al potere (anche se con la strana alleanza con la destra dei i Greci Indipedenti). Il programma del neo esecutivo prevede una nuova politica economica in cui la parola austerità venga, se non abolita, almeno allontanata.
Fondamentale in questo senso è l’appoggio di altri Paesi che sono alle prese con la crisi e con il debito, tra cui c’è appunto l’Italia.
L’incontro tra Renzi e Tsipras
I due premier, i più giovani che entrambi i Paesi hanno avuto nella loro storia, si incontrano a Roma in una tappa cruciale del tour greco. Tra i due ci sono molte cose in comune, come non manca di sottolineare lo stesso Renzi, ma c’è soprattutto una visione politica ed economica votata alla crescita.
“Mi metto alla tua sinistra anche se non è facile”, esordisce Renzi guardando Tsipras. La sua elezione in Grecia, sottolinea il premier italiano, è una “benedizione”. “Sono stato visto come troppo di sinistra in Europa e troppo di destra in Italia. Ora non sarò più visto come il più pericoloso”, ammette sorridendo Renzi.
Anche i simboli sono importanti e per questo Renzi ha voluto regalare all’omologo greco una cravatta, ricordando la sua promessa di indossarla solo quando la Grecia sarà uscita dalla crisi.
“Abbiamo la stessa età, ma veniamo da esperienze politiche diverse e apparteniamo a famiglie politiche differenti anche in Europa, ma abbiamo in comune l’idea di restituire alla politica la possibilità di cambiare le cose”, ricorda il premier italiano.
La vittoria di Syriza in Grecia, avvisa Renzi, non è più vista come uno spauracchio: al contrario è “il messaggio di speranza che viene da un’intera generazione di persone che chiedono di avere più attenzione riguardo all’interesse verso chi sta subendo la crisi”. Per questo il governo italiano darà alla Grecia “il massimo supporto in termini di cooperazione bilaterale in tutte le sedi”.
Toni uguali quelli usati da Tsipras che definisce l’Italia “il Paese delle affinità, delle somiglianze, dei confronti, del dialogo”.
“Non ho parlato italiano ma con Renzi parliamo la stessa lingua. Se vogliamo parlare la lingua della verità occorre una svolta per la crescita che porti, attraverso riforme, a Stati più funzionali”, spiega Tsipras.
L’Europa si trova ora “a un crocevia e il nuovo governo è intenzionato a contribuire a questo necessario cambiamento politico”, spiega il premier ellenico. Un incontro utile per entrambi i Paesi che hanno lanciato con forza il messaggio alle istituzioni europee, nella speranza che venga raccolto.
“In Europa esistono già fin troppe spaccature per aggiungerne un’altra”, ricorda infine il premier greco. “La rovinosa politica di austerità ha creato numerose spaccature e noi non vogliamo crearne un’altra tra Nord e Sud”, avvisa. Quello per cui si lavora, conclude, è “un’alleanza che porti l’Europa verso principi di solidarietà”.
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