Il Ttip è un accordo commerciale che possiamo definire “segreto”. Da tempo ci stanno lavorando insieme Europa e Stati Uniti, ma sull’argomento c’è un totale riserbo. Le trattative vanno avanti da circa un anno e da molti industriali è ritenuto un accordo fondamentale. Ma in che cosa consisterebbe il tutto? Sarebbe il trattato transatlantico sugli investimenti, che darebbe vita ad una grande area di libero scambio nel mondo. In sostanza non ci sarebbero più confini commerciali tra Europa e Stati Uniti.
Il Premier Matteo Renzi si è espresso sulla questione, definendola vitale, e molti industriali considerano questa possibilità una vera e propria benedizione. E’ difficile riuscire a prevedere nel dettaglio le conseguenze che tutto ciò comporterebbe, ma alcuni hanno le idee piuttosto chiare.
Le possibili conseguenze del Ttip
Il Governo italiano sostiene che con il Ttip ci sarebbero dei vantaggi per il nostro Paese. Aumenterebbe il Pil in una percentuale compresa tra lo 0,5% e il 4%. Secondo le stime degli esperti, tutto questo si tradurrebbe in una quantità maggiore di posti di lavoro e in più esportazioni. In particolare si calcola il 28% in più di export. Si eliminerebbero i dazi e le barriere tariffarie.
Tutto ciò, però, a giudicare da quanto fanno notare gli scettici, potrebbe comportare dei rischi non indifferenti. Il Ttip si potrebbe tradurre in una vera e propria mancanza di regole, di controlli e di standard richiesti per la circolazione delle merci. Se pensiamo che ci sono, attraverso le barriere, leggi sanitarie, norme sulle sostanze chimiche tossiche, leggi che riguardano la privacy dei consumatori, brevetti e copyright, albi professionali, molti di questi elementi potrebbero anche subire delle modifiche, che non è detto che si rivelino sempre positive. Ne risentirebbero anche i prezzi dei farmaci. Il pericolo più grande, però, è quello a cui andrebbe incontro il settore agroalimentare.
I negoziatori europei negano tutte queste conseguenze negative, ma c’è chi parla anche del fatto che la realizzazione dell’accordo commerciale tra Europa e Stati Uniti possa portare al libero scambio di prodotti trattati con gli ormoni e con gli antibiotici, come, per esempio, le carni, di latte arricchito, di cibi a base di ogm. Le ripercussioni in questo senso, quindi, potrebbero essere enormi. Ecco perché a vigilare sulla questione ci sarebbe anche un tribunale internazionale, le cui decisioni potrebbero essere ritenute superiori alle sentenze dei tribunali specifici di ogni Stato e alle leggi dei Parlamenti nazionali.