Secondo alcune statistiche all’interno del nostro Paese vi sono circa 6mila casi l’anno di tumore al seno, causati principalmente dall’abuso di alcol e di fumo.
L’Associazione Oncologi ha affermato che “l’etanolo è più tossico per le donne ma poche conoscono i rischi”.
E che circa il 23% dei casi di cancro alla mammella è causato dall’abuso di alcol e di fumo.
Il tumore al seno è uno dei tumori maggiormente letali e diffusi al giorno d’oggi anche se, va specificato che in circa mezzo secolo la sopravvivenza a questo tipo di cancro è passata dal 30 al 90%.
A quanto pare, circa il 23% dei casi di cancro al seno sono causati da fattori di rischio, tipo alcol e fumo, che potrebbero essere evitati.
In particolare, i casi di tumore alla mammella riconducibili all’abuso di alcol arrivano fino all’11%, ossia circa 6mila casi l’anno. La probabilità di sviluppare la malattia, secondo gli ultimi studi, aumenta se al consumo di alcol viene affiancato quello di fumo o di altre sostanze che possono rappresentare un rischio per la salute.
In Italia, infatti, circa l’8,7% delle donne consuma alcol in quantità eccessive, il 36,9% delle donne ha uno stile di vita sedentario, il 26,8% è in sovrappeso, l’11,1% è obesa e il 15,3% fuma.
Alcune studi scientifici dimostrano infatti che l’etanolo è molto più dannoso per la salute nelle donne rispetto agli uomini.
Infatti, la soglia massima del consumo alcolico giornaliero è di circa 20 grammi per gli uomini (pari a circa due bicchieri di vino) e 10 grammi per le donne (che corrispondono a circa un bicchiere di vino).
Questo perché l’organismo femminile è caratterizzato da una minore produzione di enzima Alcol-Deidrogenasi (ADH); ciò fa sì che esso abbia una capacità più ridotta di metabolizzare l’etanolo, il quale comporta la stimolazione dell’azione degli estrogeni, ossia gli ormoni responsabili della crescita dei tumori al seno.
Il tumore al seno, dunque, è uno dei più comuni in Italia. I dati riportano infatti che solo nel 2022 si sono registrati circa 55.700 nuovi casi di tumore al seno. Il presidente dell’Aiom, Saverio Cinieri, ha affermato che di queste, circa 834.000 donne sopravvivono dopo la diagnosi.
“La sopravvivenza a 5 anni è pari ll’88%. La nostra società ha lanciato la prima campagna rivolta alle donne per favorire i corretti stili di vita”.
Spiega Cinieri.
In ogni caso, oltre ad intrattenere un corretto stile di vita, è fondamentale per prevenire e combattere il tumore al seno, sottoporsi a periodici screening mammografici.
“Restano infatti gap importanti e al Nord i tassi raggiungono il 61,7%, al Centro il 48,3%, al Sud solo il 40,5%”.
Ha affermato Federica Martorana, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Clinica all’Università di Catania.
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