Tumore al seno: nuovo studio italiano sulle cellule staminali

Novità dalla ricerca scientifica per la cura del cancro al seno. Dall’Italia arriva un nuovo studio realizzato dai ricercatori del Centro per la Genomica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Milano. Con il sostegno dell’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro (Airc). La ricerca è stata pubblicata sulla prestigiosa rivista Oncogene (Nature). Grazie all’analisi del comportamento di una piccola molecola di RNA si è capito che si può controllare la proliferazione del tumore. Quindi è possibile ‘disturbare’ e colpire selettivamente quello che è considerato il ‘motore del tumore’.

Lo studio sulle cellule staminali

I ricercatori hanno individuato il modo di controllare la crescita delle cellule tumorali. Ci sono riusciti studiando il genoma, la formazione e lo sviluppo della ghiandola mammaria. MA soprattutto le cellule staminali tumorali del cancro al seno.

Le cellule tumorali staminali sono considerate le più pericolose, perché si ritiene che da queste dipendano sia la progressione della malattia sia le recidive.

La scoperta di questo meccanismo apre la strada a nuovi farmaci che possono andare a colpire selettivamente e efficacemente il ‘motore’ del tumore. Lo scopo è interrompere la proliferazione delle cellule staminali che di fatto lo rigenerano continuamente. Una singola cellula staminale tumorale è infatti in grado di rigenerare il tumore. Anche se è stato trattato chirurgicamente o tramite farmaci.

L’importanza delle nanotecnologie

Il risultato è stato ottenuto grazie al lavoro sul micro-Rna, ossia una piccola molecola di Rna che agisce direttamente sui geni. Molecola che è capace di bloccare la crescita delle cellule tumorali controllandone le proprietà staminali. Il suo nome esteso è miR-34a. Ed è stata identificata del team guidato da Francesco Nicassio, coordinatore del Centro per la Genomica dell’Iit.

Paola Bonetti, prima autrice del lavoro, spiega: “Questo lavoro ci ha permesso di capire che l’espressione fisiologica del microRNA. miR-34a, è in grado di limitare l’espansione delle cellule staminali. E può quindi contrastare più efficacemente la progressione del tumore”.

Adesso l’attenzione degli studiosi passa all’utilizzo delle nanotecnologie. Per poter lavorare direttamente sulle cellule malate in maniera molecolare. “Stiamo già sperimentando sistemi nuovi per veicolare i microRNa nelle cellule tumorali. Utilizzando le moderne nanotecnologie in sviluppo presso altri dipartimenti di IIT. La nostra speranza – dice Nicassio – è portare avanti con successo questi studi”.

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