Non soltanto gli uomini si ammalano di cancro, ma anche alcune specie animali, in forme peraltro peggiori: succede alle vongole ad esempio, il cui tumore è contagioso e si propaga da un esemplare all’altro, come riscontrato peraltro anche in cani e diavoli della Tasmania. Questi bivalvi presentano una forma di leucemia che può condurre all’estinzione di un’intera colonia in breve tempo, a causa di un genoma impazzito che colpisce gli emociti, sorta di globuli bianchi delle vongole, che aumentano a dismisura finché l’emolinfa diventa lattescente e torbida, e i molluschi muoiono nel giro di poche settimane o mesi.
Sin dagli anni Settanta del secolo scorso gli scienziati notarono questa strana forma di neoplasia che si trasmetteva di esemplare in esemplare, ma non furono in grado di identificarne le cause. Nel 1998 un gruppo di ricercatori osservò la presenza di elevati livelli di transcrittasi inversa, un enzima tipico dei retrovirus come quello dell’AIDS, e pensavano potesse trattarsi di una malattia del tutto simile: è stata una biologa marina canadese, Carol Reinisch, che ha svelato l’inghippo grazie al prezioso aiuto di un gruppo di ricercatori coordinato da Stephen Goff, esperto di tumori trasmessi da virus. Le vongole muoiono per questa forma di neoplasia che attraverso l’acqua marina si diffonde nella specie installandosi come un organismo parassita nel nuovo apparato circolatorio.
Il gruppo di Goff è riuscito a sequenziare il genoma delle vongole neoplastiche, individuando un frammento di DNA, che hanno chiamato Steamer, che si copiava all’impazzata inserendosi nel genoma in posizioni casuali: se normalmente una vongola contiene da 3 a 10 di questi Steamer nell’organismo, una vongola ammalata di tumore ne ha 150-300. La scoperta più recente sulla malattia dimostra che tutte le vongole infette presentano lo Steamer nella medesima posizione all’interno delle cellule neoplasiche, causando interruzioni di geni funzionali. Quello delle vongole è il terzo caso di tumore contagioso nel regno animale scoperto dalla scienza: prima di questo c’erano stati il sarcoma di Sticker sui genitali dei cani, che si trasmette al momento della riproduzione, e un secondo rilevato nel 1990 ai diavoli della Tasmania, che si infettano mordendosi tra loro, procurandosi attraverso questa neoplasia una paralisi facciale che blocca la mandibola, causando la morte per fame. L’unico sollievo, se vogliamo definirlo così, di questi tre tumori contagiosi, è che non sono trasmissibili all’uomo o altre specie animali, poiché l’ospite deve essere lo stesso della cellula di partenza.
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