Tumori: è stato inventato il casco per salvare i capelli dalla chemioterapia. Si tratta di uno strumento che serve a raffreddare la testa durante il trattamento con la chemio. Come ha spiegato Paolo Veronesi, il caschetto è già stato utilizzato con buoni risultati. La funzionalità di questo strumento è stata ribadita durante una convention a Milano, alla quale erano presenti ex pazienti dell’Istituto europeo di oncologia e di altri istituti. Si trattava dell’evento “Ieo per le donne”. Diverse pazienti hanno testimoniato di aver ritrovato la loro identità grazie a questa invenzione.
Secondo gli esperti, la scienza dovrebbe fare in modo che i trattamenti non debbano guarire soltanto la malattia, dimenticando la persona. Come ha fatto notare anche una delle pazienti che si sono sottoposte al trattamento, una donna di 29 anni di Brescia, quando si fanno queste cure si ha la necessità di sentirsi normale, di non identificarsi con il cancro.
E’ importante rimanere se stessi e il caschetto salvacapelli servirebbe proprio a concorrere a questo. In molti casi la caduta dei capelli, grazie all’utilizzo del casco, è stata non percepibile dal punto di vista estetico.
Il tutto consiste in un macchinario collegato a due caschetti refrigeranti, che si chiama Dignicap. I caschetti sono uno per paziente e si indossano prima, durante e dopo la chemio.
Il sistema di raffreddamento protegge le cellule del cuoio capelluto dai danni che possono essere ricavati dai farmaci. Come effetto si ha la riduzione della caduta dei capelli. Fino ad adesso è stato utilizzato per la chemioterapia per il tumore al seno. La temperatura arriva a 3-5 gradi.
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